Il CdM approva l’introduzione di nuove norme nel decreto flussi per migranti del 2024

Le novità del decreto flussi per migranti del 2024 riguardano le “disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali”

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Il governo italiano ha approvato un nuovo decreto legge, il decreto flussi per migranti del 2024, che mira a riformare profondamente la gestione dei flussi migratori, con particolare attenzione all’immigrazione regolare e alla lotta contro il caporalato. Le nuove misure, presentate durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, sono il risultato di un lavoro congiunto tra diversi ministeri e intendono rafforzare i controlli sull’immigrazione irregolare, migliorare le procedure di ingresso legale per i lavoratori stranieri e introdurre nuove regole per le attività delle ONG impegnate nei soccorsi in mare. Il provvedimento pone, tra le altre cose, anche l’accento sulla semplificazione delle procedure, sulla protezione dei diritti dei lavoratori sfruttati e su una maggiore trasparenza e sicurezza nei processi di identificazione dei migranti.

Semplificazione delle procedure e obiettivo di regole certe nel nuovo decreto flussi per migranti

Il nuovo decreto flussi per migranti si propone di semplificare i processi burocratici legati all’immigrazione, riducendo i tempi e introducendo regole chiare e difficilmente aggirabili. Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha spiegato che l’intento principale è quello di dare certezza alle regole e migliorare l’efficacia delle procedure, attraverso l’uso di tecnologie avanzate come l’identificazione biometrica e la digitalizzazione dei documenti. Questo permetterà di snellire i processi legati all’immigrazione legale e rendere più efficiente la gestione dei flussi migratori, soprattutto nel contesto lavorativo.

Anche il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza e l’obbligo di “fornire impronte digitali per gli stranieri che chiedono il visto nazionale”; inoltre ha aggiunto anche l’obbligo di “verifiche preventive al rilascio del nullaosta per i cittadini che provengono dal Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka, dove le irregolarità sono più pesanti”. Introducendo le nuove norme del decreto flussi per migranti, Tajani ha annunciato anche la previsione di 10mila ingressi per tutti coloro che si propongono come assistenti o badanti a persone invalide o anziane. 

Il decreto flussi per migranti risponde anche alla crescente domanda di lavoratori nel settore dell’assistenza sociosanitaria, prevedendo un aumento del numero di permessi di soggiorno per badanti e lavoratori domestici. Questa nuova norma è stata introdotta per fronteggiare le esigenze di una popolazione italiana sempre più anziana, dove la domanda di assistenza qualificata è in costante crescita e per introdurre manodopera straniera, capitalizzando i flussi migratori.

Riforma del sistema dei click day e nuove regole per i lavoratori stagionali

Uno dei punti chiave del decreto flussi per migranti riguarda la riforma dei cosiddetti “click day”, giornate in cui i datori di lavoro possono presentare richieste di manodopera straniera. Mantovano ha spiegato che, sebbene l’obiettivo finale sia l’eliminazione di questo sistema, per ora si procederà con una fase di transizione, introducendo più click day per tipologie di lavoratori. Questo permetterà una migliore organizzazione delle domande e una maggiore trasparenza nelle assunzioni.

Le nuove regole prevedono che, nel caso in cui un datore di lavoro non sottoscriva i contratti promessi nei click day precedenti, la sua domanda venga respinta nei successivi tre anni. Inoltre, ogni azienda avrà un tetto massimo di richieste proporzionato alle sue dimensioni, per evitare abusi del sistema.

Particolarmente significativa è la misura che riguarda i lavoratori stagionali: se un contratto termina, il lavoratore non dovrà più rientrare nel proprio Paese per cercare una nuova occupazione, ma potrà rimanere in Italia per un periodo di transizione di 60 giorni. Questo permetterà una maggiore flessibilità e faciliterà il ricollocamento nel mercato del lavoro italiano.

Permessi di soggiorno per le vittime di caporalato e inclusione sociale

Un altro aspetto centrale del provvedimento riguarda la protezione delle vittime di caporalato, una forma di sfruttamento lavorativo particolarmente diffusa nel settore agricolo. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha annunciato l’introduzione di uno speciale permesso di soggiorno per chi denuncia questi crimini, della durata iniziale di sei mesi e rinnovabile fino a un anno. Inoltre, le vittime di caporalato verranno incluse nel sistema di protezione sociale attraverso l’Assegno di Inclusione, una misura di sostegno economico pensata per le persone in condizioni di vulnerabilità.



Questa novità del nuovo decreto flussi per migranti amplia la platea dei beneficiari e garantisce una maggiore attenzione verso i diritti dei lavoratori stranieri sfruttati, cercando di arginare un fenomeno che compromette la dignità dei lavoratori e danneggia l’economia legale.

Stretta sulle ONG e nuove regole per i soccorsi in mare

Le nuove regole stabiliscono che gli aerei delle organizzazioni umanitarie, che pattugliano il mare alla ricerca di imbarcazioni in difficoltà, dovranno informare immediatamente le autorità italiane di ogni emergenza e attenersi alle loro disposizioni. In caso di mancato rispetto di queste direttive, le sanzioni previste possono arrivare fino a 10.000 euro, con la possibilità del fermo del velivolo. Queste misure si inseriscono in un contesto più ampio di controllo sulle operazioni di salvataggio, con l’obiettivo di garantire che tali attività non mettano a rischio la sicurezza dei migranti o delle forze di soccorso.

Nuove misure per la sicurezza e l’identificazione dei migranti

Sul fronte della sicurezza, il decreto flussi per migranti consente alle forze dell’ordine di accedere ai telefoni cellulari dei migranti che non presentano documenti validi, al fine di identificarli. Questo accesso sarà limitato ai dati necessari per stabilire l’identità o la provenienza geografica del soggetto, con l’obbligo di rispettare la privacy e la corrispondenza personale.

L’operazione sarà supervisionata da un mediatore culturale e documentata in un verbale, e dovrà essere autorizzata da un giudice. Si tratta di una misura che mira a rafforzare i controlli sulle persone che arrivano in Italia, garantendo al contempo il rispetto dei diritti umani.

Le reazioni e le critiche

Nonostante gli obiettivi dichiarati, il decreto flussi per migranti ha sollevato numerose critiche. Le opposizioni, in particolare, accusano il governo di criminalizzare le ONG e di non affrontare in maniera strutturale il problema dell’immigrazione irregolare. Pierfrancesco Majorino, esponente del Partito Democratico, ha definito il provvedimento “insufficiente” e mirato solo a punire chi cerca di aiutare i migranti. Altri esponenti della sinistra, come Riccardo Magi di +Europa, hanno sottolineato come il decreto non risolva i problemi legati all’immigrazione e sia solo un palliativo.

La CGIL ha criticato l’approccio del governo, definendolo “punitivo e restrittivo”, mentre la CISL ha auspicato che le nuove norme siano accompagnate da misure concrete per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro. Per la Campagna “Ero Straniero”, il decreto flussi per migranti rischia di perpetuare un sistema che genera irregolarità, senza offrire soluzioni concrete a lungo termine.

Lucrezia Agliani

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