Il cavalluccio marino è un pesce che ha una forma molto graziosa e singolare. Nessun altro pesce in tutti i bacini d’acqua esistenti possiede una forma così sinuosa e particolare. Oltre alla sua caratteristica palesemente visibile ad occhio nudo però ci sono altre cose curiose da sottolineare.
Cavalluccio marino, le caratteristiche
Una delle caratteristiche più particolari del cavalluccio marino è la monogamia, di conseguenza una coppia che si forma rimane tale per tutta la vita. Esattamente come accade per i cigni. Inoltre i cavallucci marini, oltre ad essere particolamente fedeli, sono anche romantici. L’accoppiamento infatti è considerato uno dei più dolci e affascinanti del mondo animale. L’accoppiamento dei cavallucci marini viene chiamato addirittura “danza” per quanto è meraviglioso a guardarsi.
Ma c’è di più, una cosa che pochissimi sanno e che è davvero affascinante. Il cavalluccio marino è l’unica specie animale sulla terra in cui è il padre a partorire. Sembrerà strano a crederci ma è proprio così. Per una volta nella vita sono le donne ad essere le spettatrici e l’uomo a “soffrire le pene” che comporta un parto.
Riproduzione
Dopo la maestosa danza che compiono durante l’accoppiamento la femmina depone le uova all’interno di una sacca nel ventre del maschio. Questa è posizionata in prossimità dell’apertura anale e quando le uova sono mature vengono espulse con moltissime contrazioni addominali, simili a quelli del parto femminile. Questo evento, chiamato gravidanza maschile, è riservato esclusivamente alla famiglia dei syngnathidae, che comprendono appunto i cavallucci marini e i pesci ago. I maschi possono partorine più di 1000 piccoli avanotti attraverso contrazioni piuttosto violente.
Habitat
Queste splendide creature abitano quasi tutti i mari e gli oceani, tranne quelli glaciali. Scelgono per lo più le coste e le barriere coralline dove possono trovare insenature e appigli dove rintanarsi e aggrapparsi con la loro coda prensile. La grandezza di questo pesce va da 1,5 cm ai 35 centimetri. Non sono nuotatori abilissimi e si aiutano con la pinna dorsale che fa da propulsore. Mentre le pinne pettorali, poste dietro alla testa, servono per compiere le manovre. Spesso muoiono per stanchezza se si trovano ad affrontare acque troppo agitate e turbolente.
Utilizzano il loro lungo muso tubolare per aspirare e quindi mangiare sia il plancton che i piccoli crostacei che gli girano intorno. Un altro fatto molto curioso è che i cavallucci marini non possiedono denti e nemmeno uno stomaco quindi per rimanere vivi devono mangiare in continuazione perchè il cibo arriva e passa troppo velocemente dall’apparato digerente. Questo splendido esemplare merittimo, di cui esistono più di 50 specie, è purtroppo a rischio di estinzione insieme a tantissimi altri esemplari acquatici. L’inquinamento e la pesca incontrollata sono un terribile affronto alla natura del nostro Pianeta ma soprattutto nei confronti di questo pesce che veniva considerato divino dagli antichi.
Rebecca Romano