I Cavalieri dello Zodiaco compiono 30 anni!
Si tratta di un tassello fondamentale nella storia degli anime.
Nel mondo degli anime e dei manga il mese di ottobre è stato un mese importante.
L’11 ottobre 1986, sulla televisione giapponese TV Asahi, veniva trasmessa per la prima volta la serie che ha conquistato almeno un’intera generazione di amanti del genere.
Era il debutto dei Saint Seiya, conosciuti in Italia, nel 1990 grazie a Odeon TV come I Cavalieri dello Zodiaco.
Anche nel nostro Bel Paese, questo anime riscosse enorme successo, guadagnando numerosi fan.
In Giappone questo successo fece sì che i produttori non si fermassero ai 52 episodi iniziali.
Le puntate divennero 114, suddivise in tre saghe.
La Saga del Santuario, la Saga di Asgard e la Saga di Nettuno.
Nata dalla creatività e dalla penna di Masami Kurumada, la serie è stata migliorata, dal punto di vista grafico da Shingo Araki e Michi Himeno.
Le sigle sono state curate da Seiji Yokoyama, conosciuto per le colonne sonore di Capitan Arlock e de Le avventure dell’Ape Magà.
La serie de I Cavalieri dello Zodiaco racchiude nella trama, non solo le gesta di Pegasus e dei suoi compagni, impegnati a proteggere la dea Athena.
Troviamo, infatti, numerosi richiami alla mitologia greca, che si fondono con scenari apocalittici, leggende norrene e giapponesi, in cui non mancano citazioni letterarie che vedono i nostri cavalieri cimentarsi nell’arte oratoria.
Uno degli aspetti più belli di questa saga sono le lezioni di vita che essa insegna.
Pegasus, Sirio, Andromeda, Cristal e Phoenix sono cinque ragazzi molto diversi, complementari tra loro, che lottano ogni giorno per la propria vita.
Allo stesso tempo sono ragazzi comuni che si trovano a combattere per raggiungere una maggiore consapevolezza di se stessi e per scrivere autonomamente il proprio destino.
Perché non basta alzare gli occhi al cielo, per capire chi siamo.
Il destino non è racchiuso tra le stelle, sta a noi crearcelo.
Questo è solo uno degli insegnamenti che questa grande serie animata ci ha regalato.
Jessica Tomatis