Sanna Marin, giovane primo ministro finlandese, è nuovamente travolta dalle polemiche. Audace ed energetica politica, audace ed energetica donna; la Marin è una 36enne tutta vita che non teme le avversità né disdegna gli eccessi mondani. Ed è proprio per questi che è stata ancora criticata, ridondata nella sua immagine di mezza-adulta “fuori dalle righe”, e stigmatizzata.
Ad essere “non in linea” con il suo personaggio, ad essere scandalosa e stupefacente, è stata la sua condotta da festeggiante comune, attuata durante il giorno di ferragosto e durante almeno un’ altra notte del mese.
Due video, registrati in prima persona, ma resi pubblici da una parte ignota, l’hanno incastrata in vesti umane. Una delle scene riprese mostra la finlandese euforizzarsi e lasciarsi andare in compagnia di un gruppo di amici riconosciuti “vip”. Al party, tutti insieme cantano, bevono e si divertono senza mostrare al pubblico apparenze d’illegalità. Un secondo video, pubblicato a posteriori, raffigura Marin vicina a un uomo “sconosciuto”, nel privé di un club di Helsinki.
Questa tutta la verità superficiale dei fatti, antecedente al processo mediatico rimodulante e arricchente, al netto dei presentimenti giornalistici e di quelli popolari.
Lente d’analisi su Sanna Marin: dov’è l’elemento sbagliato?
Per haters e rivali quelle insolite rivelazioni di libertà hanno fruttato gran fortuna. Hanno dato loro motivo di impegnarsi per estrarre dal tesoretto ogni gioiellino intascabile, cioè, per estrapolare da ogni frame dei video una ragione d’attacco.
Nella registrazione relativa al 15 agosto, s’è osservata la statista danzare sulle note di un pezzo hip hop di Petri Nygårdha. Una canzone che parla di alcol, sbronze e “serate da leoni”. Per cui: “Inneggio al vizio! Gesti diseducativi! Gesti inappropriati!”
Dalla stessa clip alcuni sostengono di aver udito le parole “Viva la banda della farina”. Se la frase fosse davvero stata detta, da qualcuno non identificato dei presenti, si tradurrebbe in un’osanna alla cocaina. Quindi: “Marin drogata! Marin cocainomane!”. Nonostante ci sia immenso spazio tra il forse pronunciato da un amico/ un’amica e il sostenimento che la ministra faccia uso della sostanza allusa.
Infine, del secondo video, si sono mal giudicate le semplici attenzioni della donna nei confronti di un uomo non noto al pubblico. Sanna Marin balla con un anonimo, pertanto: ” Marin è felice! Marin non può farlo!”.
Difese e assicurazioni, un’integralità da smentire
Di risposta alla bufera, l’assaltata ha provato a difendersi come meglio poteva. “Sono delusa che (i video) siano diventati di pubblico dominio. Ho passato una serata con i miei amici. Ci siamo divertiti, sì, e in maniera un po’ selvaggia. Abbiamo ballato e cantato. Non ho usato droghe, e nient’altro che alcol. Ho fatto cose perfettamente legali. E non sono al corrente che altri abbiano fatto altre cose” ha replicato alle prime accuse.
Poi, quando la leader dell’opposizione Riikka Purra le ha chiesto di sottoporsi a un test antidroga, lei l’ha ascoltata. Si è sottoposta alla verifica e ha aggiunto: “Ho una vita familiare, ho una vita lavorativa e ho del tempo libero da trascorrere con i miei amici: più o meno come molte persone della mia età. E non mi sono mai trovata in una situazione in cui ho visto o saputo di altri che facevano uso di droghe“.
Danni mediatici e cicatrici, chi è l’artefice del nefasto?
Non vi sono certezze, solo ipotesi. L’esperto di cybersicurezza Petteri Järvinen ha fatto sapere che c’è la possibilità che siano stati hacker russi a commettere l’invasione digitale. Si crede che qualcuno di essi abbia ottenuto l’accesso al telefono o gli account social di un amico stretto di Marin, e che, ottenuto il materiale, si sia velocemente mosso per propagarlo. La probabilità è avvallata anche dal “fattore vendicativo”. La premier, infatti, ha mantenuto nei riguardi della Russia una potente e costante opposizione. Le antipatie dal Paese le ha di certo guadagnate tempo fa. Che ora siano culminate in un oltraggio silente e innominato?
Gabriele Nostro