Il caso Luca Caruso “L’italia mi vuole morto!” Luci, ombre e ridicolezze

Giornalettismo

Troppo tardi signor Luca Caruso! Lei ha sottovalutato la potenza del web e le sue infinite vie. Per non parlare poi di quei geni che hanno in dono la lungimiranza nel fare screenshot per salvare il salvini ops… il salvabile! Ebbene, fortunatamente è ancora tutto in circolazione tra le immagini di dio google.
Fonte: repubblica.it

Ci riferiamo alle dichiarazioni per le quali il presunto giornalista, fan di Nek, che lavora per la Cisco Systems, pare ora abbia le ore contate. Una di queste sta proprio qui accanto, alla vostra sinistra. Ma ora torniamo a Luca Caruso. Qualcuno dichiara anche di averlo visto aggirarsi tra i negozi di articoli funebri, pare, per portarsi avanti col lavoro.




Il caso

E che caso! Luca Luca stavolta hai fatto un vero e proprio casini ops… casino mediatico con i tuoi post sul profilo Fb. Vediamo perchè. Tutti abbiamo seguito la vicenda della fake news che ha riguardato il ragazzo di colore additato erroneamente di non possedere il biglietto. Il signore, ormai da ore sotto i riflettori, ha commentato la spiacevole notizia con frasi palesemente di natura razzista verso il ragazzo africano. Egli dichiara sui suoi post di avere assistito alla famosa scena. Afferma che l’immigrato faceva finta di dormire all’arrivo del controllore. E ancora, inveisce sulla mancanza di sicurezza nel nostro Paese, fino a frasi come “ci troviamo di fronte ad una totale assenza di certezza della pena che l’Italia ha regalato a queste persone che non sono più degne d’esser chiamate rifugiati“.

 

 




Tanti i commenti, tanti i like (circa 120mila), tante le condivisioni (circa 70mila) a suo favore, tanta la gloria. Durata poco però. Luca Caruso non ha fatto i conti con la verità e quei commenti ora si sono trasformati tutti in dissenso. Pare sia anche stato segnalato all’azienda presso la quale lavora. Il ragazzo infatti, come dichiara anche la capotreno di Trenitalia, era in possesso del biglietto. “Non parlava italiano è stato difficile capirsi ma poi ha tirato fuori un titolo di viaggio cartaceo valido per il treno 9608 e allora, chiarita la posizione del cliente, ho proseguito la mia attività“. Amen.




 

Si però signora capotrè, andava avvisato anche il Lucone nazionale! E invece ha dovuto fare tutto da solo: accorgersi della fake news in circolazione, modificare i commenti, cambiare le dichiarazioni, insomma un pasticcio dal quale non è ancora uscito. Anzi, addirittura costui ora sta subendo un vero e proprio linciaggio mediatico tanto che ha dovuto bloccare l’account e desaparecidos!

Ma no…

Eccolo che rispunta stamattina ai microfoni di Roberto Marchetti, Massimo Vari, Giovanni Lucifora e Federico De La Vallée di Radio Globo nella consueta rubrica “Morning Show”. Appare scosso e molto preoccupato quando gli si chiede la sua versione dei fatti. Poi aggiunge che sta ricevendo minacce di morte, insulti e chi più ne ha più ne metta. Ma lui non l’ha ammesso. Nel corso dell’intervista, Luca Caruso si rimangia tutto e afferma che le sue volontà nel post non erano razziste ma solo riflessioni sul fatto che il ragazzo non avesse bagaglio, nè documenti e sull’assenza della certezza della pena. Poi continua rivendicando il diritto di espressione e di privacy. E conclude insistendo che i suoi non sono mai stati post carichi di odio ed è stato tutto frainteso dai soliti antirazzisti di turno.

Ma Luca! La libertà di espressione vale per tutti. Lui si è sfogato e ora è entrato nel loop del vittimismo. Ora tocca a chi sta dall’altra parte sfogarsi. E sono tanti. Ma tanti. Mai tanti.

Claudia Marciano

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