Dopo 35 anni dalla sua scomparsa, il caso Emanuela Orlandi potrebbe essere riaperto. Si indaga infatti su alcune ossa rinvenute in un edificio di proprietà dello Stato Vaticano. La Procura di Roma sta procedendo per omicidio dopo il rinvenimento. Ma sembra che il lavoro degli inquirenti non sia volto semplicemente all’identificazione atta ad individuare a chi appartengano i resti, ma, nello specifico, a verificare se possa trattarsi delle ossa di Emanuela Orlandi.
Il caso Orlandi: i legami col Vaticano
Un caso che, grazie anche alla tenacia del fratello Pietro e di tutta la famiglia Orlandi, non è mai caduto nel dimenticatoio. Emanuela Orlandi è scomparsa nel 1983, nel mezzo di una estate romana. Erano, infatti, circa le 19.20 del 22 giugno del 1983, quando, dalla fermata dell’autobus posta di fronte al Senato, si persero per sempre le tracce della 15enne cittadina vaticana. La ragazza era uscita dalla lezione di flauto che teneva regolarmente presso la scuola musica Tommaso Ludovico da Victoria in piazza Sant’Apollinare. Per anni si sono azzardate varie ipotesi: complotti internazionali, corpi segreti, ritorsioni nei confronti del Vaticano. Una delle più accreditate era l’ipotesi del rapimento ai fini di trattare la liberazione di Ali Agca, l’uomo che poco tempo prima, aveva attentato alla vita di Papa Giovanni Paolo II.
Mirella Gregori, l’altra scomparsa dell’estate del 1983
Sempre nello stesso periodo, per la precisione il 7 maggio del 1983, era scomparsa un’altra ragazza di 15 anni da Roma: Mirella Gregori. Le dolorose vicende delle due giovani sono spesso state accostate. Di entrambe non si è più avuta alcuna prova che fossero vive. Inoltre in alcune telefonate anonime ricevute dalla famiglia Orlandi, si parlò anche di Mirella.
Proprio in queste ore si stanno portando avanti comparazioni in particolare modo incentrate sul cranio e sui denti rinvenuti, per poter verificare se possono essere ricollegati alla persona di Emanuela Orlandi. Contemporaneamente verrà anche accertato se le ossa possano essere ricondotte tramite la comparazione del Dna a Mirella Gregori.
Le dichiarazioni della Sala Stampa vaticana
Bisogna prima capire il sesso della persona e l’età a cui risalgono le ossa prima di fare i titoli e di arrivare alle conclusioni
Queste le parole di Greg Burke, responsabile della Sala Stampa vaticana. Sicuramente un atteggiamento di prudenza condivisibile anche se, altrettanto comprensibile è la speranza che, dopo 35 anni, una notizia del genere può riaccendere in chi non si è mai arreso di fronte alla scomparsa di Emanuela e Mirella.
Marta Migliardi