Caso di febbre gialla in Abruzzo: chiuse le scuole per 4 giorni nel borgo di Civita d’Antino

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Rilevato un caso di febbre gialla in Abruzzo, chiuse le scuole in una frazione di Civita d’Antino per 4 giorni a partire da oggi.

L’Asl1 ha notificato un caso di febbre gialla in Abruzzo, anche chiamata febbre Dengue. A ricontrare l’insorgere della malattia è stata una donna residente presso Pero dei Santi, frazione di Civita d’Antino, piccolo borgo abruzzese. Tuttavia, la donna risulta essere domiciliata a Roma, città in cui si trova attualmente, dopo aver soggiornato per qualche giorno presso la casa di residenza a Civita d’Antino.

La febbre gialla è una malattia virale emorragica causata dalla puntura da parte della zanzara tigre. Il virus è appartenente al genere Flavivirus, in cui rientrano anche i virus responsabili dell’encefalite giapponese. Dopo la puntura di una zanzara infetta, il tempo periodo di incubazione oscilla tra 3 e i 6 giorni, ma può raggiungere anche un massimo di 2 settimane.

A causa del rischio di infezione le scuole di Civita d’Antino sono state chiuse per 4 giorni in via precauzionale. Il periodo di incubazione, che può raggiungere anche i 15 giorni, ha allertato il paese che deve ora comprendere se ci sono altre persone che hanno contratto l’infezione. La Sindaca Sara Cicchinelli sta predisponendo l’apertura del Centro Operativo di Emergenza comunale che si occuperà di gestire al meglio l’allerta sanitaria. L’amministrazione comunale ha diffuso un comunicato per tranquillizzare i cittadini specificando che tutti i provvedimenti sono stati presi in via precauzione.

La trasmissione della malattia avviene unicamente attraverso la puntura della zanzara infetta. La preoccupazione per il contagio non è, quindi, dovuta al passaggio dell’infezione da uomo a uomo ma piuttosto alla possibile presenza di insetti infetti sul territorio. Per questo la raccomandazione è comunque quella di restare a casa nei limiti del possibile.

La maggior parte delle persone colpite dalla puntura di una zanzara infetta non sviluppa i sintomi della malattia. Un ulteriore caso può essere quello di coloro che sviluppano la sintomatologia in forma lieve costituita dalla comparsa della febbre. Una piccola parte della popolazione può, invece, sviluppare sintomi gravi che si riconoscono in 3 fasi differenti.

Nella prima fase, durante i primi 4 giorni di malattia, compaiono sintomi quali: febbre, brividi, debolezza, cefalea, dolori alle ossa, senso di nausea e vomito. La seconda fase è detta di remissione in quanto il paziente non avverte la presenza di alcun sintomo. Durante la terza fase, infine, si assise al ritorno della febbre alta, dolori all’addome, peggioramento progressivo delle funzioni renali ed emorragie sia interne che esterne.

In alcuni pazienti resta compromessa anche la funzione del fegato, causando alla pelle e agli occhi un colorito giallognolo, da cui il nome della malattia. Se il fegato sviluppa un’insufficienza epatica la malattia potrebbe avere risvolti molto gravi e portare addirittura alla morte. Attualmente non esiste una terapia specifica in grado di curare la febbre gialla ma tramite specifiche cure i sintomi possono essere alleviati. In alcuni casi sono, tuttavia, necessarie trasfusioni di sangue o perfino il trapianto di fegato.

Margherita De Cataldo

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