Dall’interrogatorio del 2016 al boss Cutolo emergono sue dichiarazioni inedite sul caso Aldo Moro. Secondo Cutolo, i politici gli impedirono di salvarlo.
Il superboss della camorra Raffaele Cutolo torna sul caso Aldo Moro e sostiene che avrebbe potuto salvarlo, furono i politici a impedirglielo:
Potevo salvare Moro, fui fermato.
Raffaele Cutolo si trova in carcere da anni, è stato arrestato la prima volta per omicidio nel 1963, da lì in poi si sono susseguiti periodi di latitanza e nuove condanne all’ergastolo, durante i quali è diventato capo della Nuova Camorra Organizzata.
Le ultime dichiarazioni sul caso Aldo Moro sono inedite, anche se risalgono a un interrogatorio del 2016, in cui Cutolo tira in ballo anche il democristiano Ciro Cirillo, sequestrato come Moro dalle Brigate Rosse, nel 1981 quando era assessore regionale all’Urbanistica in Campania.
Cirillo rimase prigioniero delle BR per ottantanove giorni, fino a quando fu rilasciato e sulla sua liberazione Cutolo dichiara: “Aiutai l’assessore Cirillo, potevo fare lo stesso con lo statista – riferendosi ad Aldo Moro . Ma i politici mi dissero di non intromettermi”. La versione di Cutolo è stata in ogni caso già smentita a suo tempo dallo stesso Cirillo, senza che sia mai stata fatta luce sugli eventi.
Sul caso Moro, nell’interrogatorio del 2016, rispondendo alle domande del pm Ida Teresi e del capo della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe Borrelli, Cutolo sostiene: “Per Ciro Cirillo si mossero tutti, per Aldo Moro nessuno, per lui i politici mi dissero di fermarmi, che a loro Moro non interessava”. Il sequestro di Aldo Moro fu precedente a quello di Cirillo ed ebbe un esito ben diverso da quello del collega di partito, le BR infatti rapirono Moro nel 1978 e dopo cinquantacinque giorni di prigionia lo uccisero.
In quell’anno Cutolo era latitante e si sarebbe esposto (unicamente secondo la sua personale ricostruzione, emersa dalle dichiarazioni del 2016) per trattare con le BR e risolvere il caso Aldo Moro, proprio come sostiene di aver fatto successivamente nel 1981 per Ciro Cirillo.
Francesca Luziatelli