Quello che doveva essere un giorno di festa diventa tragedia. Federica, 21 anni, si getta dal balcone nel giorno in cui avrebbe dovuto conseguire la laurea. Un gesto drammatico e ancora inspiegato.
Federica Cantiello, giovane studentessa di San Prisco, in provincia di Caserta. Ieri avrebbe dovuto discutere la sua tesi in Criminologia. Un traguardo tanto sospirato, raggiunto con sacrifici e impegno. Un orgoglio per l’intera famiglia. Una soddisfazione personale da condividere con chi si ama.
Tutto pronto: tesi, vestito, parenti, amici, confetti rossi, mazzi di fiori, bigliettini di congratulazioni. Tutto è pronto, ma Federica no. Lei non è pronta. Qualcosa le impedisce di essere felice, qualcosa la logora dentro.
Si sveglia all’alba Federica, sono le cinque e non riesce più a dormire, forse non ha dormito per nulla. Ma non è l’agitazione per la discussione della tesi di laurea a turbarla. I suoi pensieri celano un male più profondo che forse nessuno è riuscito a capire.
Un attimo, gli occhi chiusi, un salto nel vuoto dal balcone di casa. 21 anni e tanto, troppo dolore. Federica ha deciso: non vuole più vivere. Il tormento interiore, celato a tutti, le impedisce di gioire di quel traguardo, le impedisce perfino di raggiungerlo.
Federica si toglie la vita in un giorno di Novembre, mentre tutti aspettano di gioire per lei, con lei; mentre la attendono sorrisi festanti e mazzi di fiori, abbracci orgogliosi e futuro brillante.
Perché? La pesante e necessaria domanda risuona ora nella testa di tutti, inquirenti in primis. Si indaga sulle motivazioni del tragico gesto. Tornano alla menti i diversi drammatici suicidi avvenuti in passato e riconducibili ad un percorso di studi fallimentare. Bugie su bugie si sono accumulate, esami non passati o non sostenuti. Una laurea fittizia, poi l’incapacità di sostenere la verità, il castello di bugie che crolla davanti agli occhi. La morte come unica via di fuga.
Si dice non sia questo il caso di Federica. La giovane ragazza non aveva problemi all’Università, sostiene chi la conosce bene. Federica soffriva sì, ma forse per un grande amore. Una passione che la tormentava giorno e notte, che le procurava una sofferenza più grande dei suoi “pochi” 21 anni. Un dolore che è stato più forte della sua gioia per la laurea, per il futuro, per la vita.