Tra le fila di Casapound adesso milita anche un primo cittadino

Fonte: Lettera43

Il soggetto

Si chiama Andrea Bianchi il sindaco di Terzano, comune in provincia di Brescia. Ha 39 anni e non si è candidato alle elezioni comunali con CasaPound fin da subito né vi ha aderito immediatamente dopo la vittoria. Nella sua vicenda politica c’è infatti un passato in Forza Italia prima e nel Popolo della Libertà poi. È stato eletto nel 2013, con il 38,5 per cento delle preferenze. Solo ieri ha deciso di aderire al partito neofascista.




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Le motivazioni

Per dare una spiegazione a questa sua <<svolta>> Bianchi ha dichiarato “È l’arrivo di un mio percorso politico personale. CasaPound riflette il mio pensiero anche se non avrò incarichi all’interno del partito”. Già dalla scorsa estate si dovevano intuire le “nascoste” aspirazioni di Bianchi, quando, attaccando la presidente della Camera Laura Boldrini disse “Se lei si definisce antifascista io non posso che andare contro e definirmi fascista e riconoscere quanto di buono fatto da Mussolini fino al ’37 e fino a prima delle leggi razziali

 

 

Da Casapound

Arrivano i commenti del vicepresidente Simone Di Stefano che si è detto felice “di accoglierlo tra le nostre fila, nella certezza che Bianchi saprà portare avanti senza esitazioni e con la determinazione che lo contraddistingue le battaglie della tartaruga frecciata”. Il numero due di Cpi conclude il suo intervento ammonendo “Potete inventarvi tutte le menzogne che volete, CasaPound cresce inarrestabile”. Bianchi si è tesserato al partito neofascista dopo essere stato rassicurato sulla conciliabilità tra le linee del movimento e la sua fede cattolica.

Le reazioni

Non mancano, per fortuna. Luigi Lacquaniti, deputato di Campo Progressista ha annunciato che chiederà “un incontro col Prefetto di Brescia per valutare la situazione e – presenterà – una nuova interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno: Andrea Bianchi, dichiaratamente fascista, non può fare il sindaco”. Lacquaniti è anche convinto che si tratti di “un triste primato di cui i cittadini ed i democratici bresciani avrebbero fatto volentieri a meno

Nel curriculum Di Andrea Bianchi c’è da sempre, fin dal 2015, un mix di apologia al fascismo, eccessi verbali sui social e contributi personali all’organizzazione di manifestazioni a sfondo razzista. Fu proprio in occasione di una di queste manifestazioni che il sindaco neofascista, incitando i partecipanti contro le forze dell’ordine, si attirò la denuncia da parte della Questura.

 

 

Giorgio Russo

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