Rocco Casalino e l’evolversi della nostra vita nel ‘virtuale’ hanno una storia ‘buffa’ da raccontare che risale al lontano 2000. Fu proprio allora, nella prima edizione del Reality Show Il Grande Fratello, che abbiamo fatto la conoscenza con questo istrionico personaggio. Le prime due righe della sua biografia su Wikipedia la dicono tutta: Rocco Casalino è un personaggio televisivo e consulente politico italiano.
E per consulente politico non intendiamo uno di second’ordine, ma niente meno che il portavoce ufficiale del Presidente del consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Un ruolo che ricopre dalla vittoria del M5S- Lega alle ultime elezioni del 2018.
È diritto di tutti cercare di fare carriera, ci mancherebbe, ma un pò stupisce come si arrivi in un decennio da concorrente del GF alla camera dei Ministri. Del resto, per par condicio, anche l’ex Primo Ministro Matteo Renzi annovera una partecipazione alla Ruota della Fortuna di Mike Bongiorno, anche se non ha mai ambito ad una carriera nello show business.
Ma se per questa sua anomala carriera a parte qualche innocente sfottio, le cose erano passate quasi in sordina, lo stesso non può dirsi per il suo ultimo audio dove, il 17 agosto, a poche ore dal crollo del ponte di Genova, Casalino rispondeva ai giornalisti al telefono dicendo di smetterla di chiamarlo in continuazione poiché, oltretutto, “gli era saltato il Ferragosto”. Polemiche a non finire: lui si scusa, ma effettivamente l’ha fatta grossa e Martina ne chiede le dimissioni. Un episodio che fa riflettere, non necessariamente contro Casalino, ma contro ciò che, pur non volendo rappresenta: il caos della comunicazione.
Che il mondo dello spettacolo e dei reality si possa fondere con quello della politica e delle intercettazioni (più o meno lecite) ce lo hanno dimostrato gli americani, anni orsono, eleggendo il primo Presidente, ex attore, Ronald Regan quando nel 1980 ottenne la carica più alta del governo degli Stati Uniti.
Dal cinema ai social
Lo stesso Presidente in carica di oggi, Donald Trump usa invece twitter come un ufficio stampa, con pochi freni ed un rapporto diretto con i suoi elettori o detrattori. Un modus operandi che impedisce filtri e umanizza anche le personalità normalmente più inarrivabili. Ricordiamo anche, ad altissimi livelli, Silvio Berlusconi, che con le sue televisioni ha se non altro influenzato nettamente per anni tutto il circolo dell’informazione italiana.
Un mostro a tre teste, insomma, dove politica, spettacolo e ora anche i social network tendono le fila delle vite di chi è condizionato e di chi comanda. Dove le competenze passano in secondo piano, anche se ci sono, lasciando il posto alla notorietà trasversale. Quel tipo di notorietà che non fa sentire l’utente popolare troppo diverso dal Presidente degli States o dalla milionaria Chiara Ferragni. Anche loro, in fondo, utilizzano gli stessi mezzi di comunicazione di noi poveri mortali.
Prima venne il cinema, Regan, poi la TV, Berlusconi, Casalino, ora i social con le ‘sparate’ di Trump e la difficoltà a discernere, in molti casi, propagande pubblicitarie e/o politiche inserite in messaggi cordiali. Difficoltà nel discernere veri processi da dibattiti infuocati popolari.
Lele Mora e gli altri fraintendimenti
Può accadere, quindi, in questa mescolanza comunicativa che Lele Mora, ex talent scout, coinvolto in vari scandali che lo hanno condotto anche in galera, nel sentire la notizia della gaffe di Casalino ne rivendichi la paternità, quantomeno artistica perché, come riporta la giornalista Anna Budini, le parole dell’ex agente dei Vip incontrato nel mitico locale Il Pineta non sono state proprio gentili.
‘Questo – avrebbe detto Mora sempre al Pineta – la dice lunga sulla tipologia di quel partito’.
E questo- direi io- la dice lunga su un tipo di informazione sempre più compromessa. Dove distinguere un gossip da un fatto di cronaca diventa impresa ardua.
Marta Migliardi