Aprirà (con l’aiuto della comunità) la prima casa rifugio italiana per persone trans* e non-binary. Si chiamerà Casa Marcella, da Marcella di Folco, attivista e politica trans e storica dirigente del MIT (Movimento Identità Trans). La casa sarà un luogo di accoglienza temporanea per le persone trans* e non-binary che non hanno una casa o che scappano dalla violenza.
Casa Marcella sarà la prima casa di accoglienza temporanea per persone trans* e non-binary in Italia (perché altrove ne esistono già). Si trova in un luogo sicuro in Toscana, ma dovrà necessariamente essere ristrutturata per accogliere chi ne ha bisogno. All’interno della casa saranno inoltre avviati dei percorsi specifici e di supporto psicologico che saranno volti all’autonomia economica e all’inserimento sociale. Il progetto nasce da due associazioni: Consultorio Transgenere e Nelumbo e per aiutare è aperto un servizio di crowdfunding.
Le persone trans* e non-binary in Italia
In Italia più di una persona trans* su due deve nascondere la propria identità di genere per paura di attacchi, minacce e ritorsioni. Negli ultimi cinque anni, 6 persone su 10 hanno ricevuto minacce. Moltissime persone trans* e non-binary sono continuamente costrette a lasciare le proprie case, anche a causa di violenze.
Inoltre, il pregiudizio intorno alle persone trans* in Italia e tutto ciò che ne deriva mette a serio rischio la vita delle persone stesse. Infatti, il tasso di suicidi delle persone trans prima della transizione è del 70 per cento più alto rispetto a quello delle persone cisgender.
Casa Marcella, in memoria di Marcella di Folco
Casa Marcella aprirà in memoria di Marcella di Folco, storica attivista e politica trans, fondatrice del MIT (Movimento Identità Trans). Di Folco è stata la prima donna trans a essere eletta a una carica pubblica nel mondo. Infatti, nel 1995 entrò nel consiglio comunale di Bologna. Marcella è scomparsa nel 2010 quasi all’improvviso (la sua storia è raccontata da sé stessa e riportata da Bianca Berlinguer nel libro Storia di Marcella che fu Marcello). Ebbe un’esistenza turbolenta e vitale di lotta, che si punteggia di contraddizioni. Marcella infatti nasce da un gerarca fascista e poi cade in disgrazia alla morte del padre. Approda nel cinema con Fellini, grazie al quale partecipa a Satyricon e ad Amarcord. E poi dà inizio alla parte più rivoluzionaria della sua vita in cui scopre l’attivismo e la politica e a Bologna diventa una dei e delle leader del movimento LGBT italiano. A quel punto la sua vita si fonda su sé stessa e sulla sua comunità ed è in memoria di lei che Casa Marcella vuole guardare alle giovani (e non) persone trans* e non-binary che lei avrebbe accolto.
Antonia Ferri