Email, sms, chat di ogni tipo: nessuno di noi potrebbe fare a meno di un servizio di comunicazione scritta istantanea. Fino a poche decine di anni fa tutto questo era impensabile. In passato, chi desiderava inviare un messaggio scritto doveva scegliere fra la lettera, il telegramma o la cartolina. La prima aveva tempi di consegna e risposta più lunghi. Il secondo era quasi istantaneo, ma decisamente formale.
La cartolina era economica, versatile e abbastanza veloce
La prima cartolina postale fu emessa il 1° ottobre 1869, 151 anni fa, su insistenza del professore austriaco Emanuel Alexander Herrmann. Il prussiano Henrich von Stephan aveva proposto qualcosa di simile quattro anni prima: utilizzare un cartoncino preaffrancato a tariffa ridotta per contenere i costi di spedizione. La sua idea, tuttavia, era stata respinta: una comunicazione privata non poteva di certo viaggiare sotto gli occhi di tutti!
Ma il professor Herrmann, insegnante di economia presso l’accademia militare teresiana di Wiener Neudstadt, non era esattamente della stessa idea. Secondo lui, per favorire il traffico postale (e quindi gli incassi dello Stato) valeva la pena non scandalizzarsi troppo circa la questione della privacy. Influenzate dalla sua idea, le poste dell’Impero Austro – Ungarico lanciarono le prime Correspondenz-Karte, piccoli cartoncini color avorio, senza immagini e già affrancati.
Superate le prime incertezze, la cartolina riscuote un successo immediato: più economica rispetto alla normale corrispondenza, è l’ideale per spedire messaggi brevi e non particolarmente intimi. In poco tempo si diffonde ovunque.
Non occorrendo più una busta chiusa, il piccolo cartoncino diventa ben presto un innovativo mezzo di comunicazione non solo scritta. Così, nel 1870, nacque in Francia la cartolina illustrata, riportante da un lato le immagini legate ad una particolare ricorrenza (si parla allora di cartoline celebrative) o pubblicità di attività commerciali. Infine, con la crescente moda delle vacanze e l’aumentare di persone che possono permettersele, si diffusero ben presto le classiche cartoline dei “saluti da”.
Saluti dal fronte
Le cartoline dei “saluti da” (per i collezionisti gruss aus) nacquero in Germania nel tardo Ottocento, incontrando grande fortuna in tutto il mondo, Italia compresa. Nel Regno dei Savoia (che introduce le cartoline nel 1873) le gruss aus si diffondono a partire dal 1885.
Non solo vacanze. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale la cartolina illustrata sarà la protagonista della corrispondenza tra i soldati e le loro famiglie.
Stampate con foto e soggetti patriottici o con messaggi propagandistici, le cartoline di guerra sono l’esempio migliore della versatilità di questo mezzo di comunicazione. Con un piccolo cartoncino spedito al fronte le famiglie non solo inviavano i propri messaggi ma contribuivano attivamente alla diffusione di slogan bellici.
Dalla cartolina a Instagram
Dopo aver goduto di decenni di successo, negli ultimi vent’anni le cartoline hanno accusato la concorrenza di email e telefoni cellulari. Ma non sono del tutto scomparse. Innanzitutto “resistono” come souvenir vacanziero (e talvolta una cartolina viene acquistata senza essere nemmeno spedita). Sono poi diventate un oggetto da collezione alla pari dei francobolli e ancora oggi si producono cartoline celebrative.
Mentre la storia della cartolina sembra essere giunta al capolinea, così non è affatto per quelle che potremmo considerare le sue degne discendenti. Si tratta delle Instagram Stories. Attraverso queste “cartoline digitali” mandiamo i nostri “saluti da” a decine, centinaia o migliaia di persone con una foto rappresentativa accompagnata da un breve messaggio. Proprio come se fosse una cartolina.
Rachele Colasanti