La vittoria con conseguente medaglia d’oro, ottenuta ieri da Federica Pellegrini, sulla sua distanza, i 200 metri stile libero, ai mondiali di nuoto di Budapest, sancisce quello che in molti pensavamo da tempo, che la carriera di Federica Pellegrini è ormai faccenda da leggenda dello sport.
Leggenda anche perché nella sua ormai lunga carriera ha conosciuto anche delusioni da cui si è risollevata tornando ad affermare la sua classe cristallina e non scordiamoci che se ora si ritirerà (perlomeno dalla distanza, ha annunciato di voler provare a dedicarsi per un po’ ai 100) sarà da detentrice del record del mondo nei 200 metri stile libero.
La Federica nazionale iniziò a far parlare di se ai campionati nazionali del 2004 quando a nemmeno 16 anni vinse una tale quantità di titoli tra staffette e individuali nello stile libero che la federazione la convocò per le Olimpiadi di Atene. Nella capitale greca la Pellegrini conquistò un argento, dopo aver fatto il miglior tempo in semifinale e probabilmente tradita solo da un po’ di inesperienza che non le fece notare il ritorno della romena Potec. Diventò così a 16 anni e 12 giorni la più giovane medagliata azzurra di sempre in uno sport individuale.
Da quell’argento iniziano sette anni di successi che culminano nel quadriennio da favola 2008-2011 in cui la superiorità della Pellegrini a livello mondiale è assoluta e incontrastata nella sua misura, i 200 m, ma anche nella distanza doppia i 400 metri stile libero. Se ai mondiali del 2005 è ancora argento nei 200 metri e stavolta è quasi una delusione perché pur solo diciassettenne (ricordiamolo sempre) si presentava coi favori del pronostico e il 2006 è segnato da gravi problemi fisici a una spalla, nel 2007 stabilisce il suo primo record del mondo e anche se ai mondiali di Melbourne finisce “solo” con un bronzo ormai tutti sanno che è una fuoriclasse che ambisce a diventare la nuova regina della specialità (e ancora non ha 20 anni).
Nel 2008 la sua supremazia viene finalmente sancita con un antipasto agli europei di Eindhoven, macchiato, non per sua colpa, da una squalifica contestata per una presunta falsa partenza nei 200 metri. Federica però in quel momento è talmente superiore a qualsiasi avversaria che si rifà vincendo i 400 metri stabilendo il nuovo record del mondo della distanza. Alle Olimpiadi di Pechino finalmente non ci sono disattenzioni o sfortune che tengano, si riprende, già in batteria, il suo record del mondo dei 200, che le era stato sottratto dalla rivale della prima parte di carriera, la francese Manadou, migliorandolo ancora in finale, cosa necessaria per prendersi l’oro a fronte di una strepitosa prestazione della slovena Isakovic finita seconda. Ai campionati mondiali di nuoto di Roma del 2009 la pressione su Federica Pellegrini era enorme, era detentrice del record del mondo sui 200 e sui 400, era campionessa Olimpica in carica dei 200 ed era la beniamina di casa costretta a vincere. Quello che realizzò in quella rassegna iridata basterebbe da solo ad essere considerato da leggenda dello sport, Federica vinse sia i 200 che i 400 stile libero con relativi record del mondo e anche se quello dei 400 le sarà poi soffiato (prima o poi succederà pure con quello dei 200, è la legge dello sport) rimarrà la prima donna ad aver nuotato la distanza sotto il muro dei 4 minuti.
Nel 2011 ai mondiali di Shangaii ripete la stessa doppietta, oro nei 200 e 400 stile libero. Ma quindi dal 2011 a ieri niente? Quasi … se non consideriamo 3 ori europei, e due argenti mondiali nelle edizioni 2013 e 2015. E già perché ho scritto mezza pagina solo per parlare di Olimpiadi e Mondiali, tralasciando gli Europei come fossero cosa da niente. Non ho parlato dei record in vasca corta. Non ho parlato delle medaglie che ha fatto vincere alle nostre staffette (con tutto il rispetto per le altre ragazze che hanno fatto la loro parte).
La delusione delle Olimpiadi di Londra e quella ancora più grossa di Rio a mio parere rende la carriera della Pellegrini ancora più leggendaria, non sto dicendo che sia meglio le abbia perse, sto dicendo che se avesse vinto sempre sarebbe un robot, l’ammirazione sarebbe certo sconfinata per i risultati raggiunti, ma l’ameremmo di più? Io non credo. La vittoria di ieri ha sorpreso persino lei stessa, mentre la (non più) imbattibile americana Ledecki sembrava l’avesse investita un treno. Si dirà che la Ledecki aveva speso troppo, avesse nuotato troppo in precedenza, ed era stanca, probabilmente è vero, la Ledecki come la Pellegrini di solito ha un finale bruciante, ieri invece nella sua ultima frazione non è riuscita a tenere il ritmo di bracciate corte ad alta frequenza con cui aveva iniziato la gara, quindi quella che da qualche anno era la nuova regina della categoria si è trovata ad essere una comprimaria del compimento della favola della Pellegrini.
L’Italia è di nuovo impazzita per Federica, con qualche eccezione, non me ne meraviglio, sui social coloro che odiano ci sono sempre, c’è chi critica pure il Papa quando apre i giardini ai senza tetto “perché non se li è portati proprio in casa?”. La Pellegrini è diventata anche un personaggio del gossip, non credo suo malgrado, come tutte le atlete moderne utilizza molto i social, è un canale di promozione, per uno sportivo di quel livello essere visibile e quindi appetibile dagli sponsor è importante, specie in sport che di base non offrono certo gli ingaggi degli sport più ricchi, ci sta che a qualcuno non sia simpatica, quello che invece rende dei personaggi ridicoli gli “haters” è, a causa di quell’antipatia, provare a negare e sminuire i risultati conseguiti “alle Olmpiadi non vince mai” che come abbiamo visto non è nemmeno vero perché è andata a medaglia in due Olimpiadi consecutive, vincendo l’oro in una.
In conclusione: Federica Pellegrini donna e atleta a noi piace, piace perché è un’eroina dello sport proprio perché gli eroi non sono i robot invincibili ma coloro che superano le proprie debolezze, Federica ha avuto crisi di panico, Federica è la campionessa di nuoto che racconta che una volta è stata presa dal panico nuotando al mare perché le mancavano i rassicuranti punti di riferimento della piscina, ma Federica è anche quella che dopo la delusione di Rio ha pensato che non si poteva congedare dalla sua misura da sconfitta che non aveva centrato nemmeno il podio. Ha avuto ragione lei, ma è stato un rischio, certo se ieri fosse arrivata quarta non avrebbe cancellato i successi passati, ma avrebbe aggiunto una sconfitta a sconfitta consegnando l’immagine di una grandissima campionessa ma ormai tramontata, quindi trovo che sia stata coraggiosa ad aver voluto questa gara.
Se non amate la Pellegrini del gossip padronissimi, dite pure che è brutta e antipatica, ma fate un favore a voi stessi tenete lo sport e la carriera di Federica Pellegrini fuori dal discorso, fatevi un esame di coscienza e pensate se leggeste un signor nessuno che tenta di sminuire una leggenda dello sport quanta pena vi farebbe.
Roberto Todini