L’introduzione della carriera alias nella scuola italiana rappresenta una questione di crescente rilevanza e complessità in quanto si tratta di una tematica che coinvolge sia studenti che personale docente in transizione di genere. La necessità di affrontare questa questione deriva dalla crescente consapevolezza delle sfide e delle discriminazioni che le persone transgender e non conformi al genere possono incontrare nel contesto educativo.
Esaminare la questione della “carriera alias” per gli studenti e dell'”identità alias” per i docenti e il personale scolastico, rappresenta sempre più una necessità impellente. Al momento, il Ministero dell’Istruzione e del Merito non ha ancora emesso documenti ufficiali e chiari in merito a questa tematica. Tuttavia, in linea con i principi generali delle Linee Guida Nazionali promulgate dall’ex Ministra Fedeli, che enfatizzano l’importanza dell’educazione alla lotta contro ogni forma di discriminazione, emerge la necessità di una regolamentazione per supportare la redazione di protocolli e accordi in materia. Questo articolo esamina il contesto attuale, le implicazioni pratiche e le possibili soluzioni, con un focus sul ruolo del Consiglio d’Istituto nel prendere decisioni condivise.
Contesto e principi generali
Nell’ambito delle linee guida nazionali, sottolineate nell’articolo 1, comma 16 della Legge 107/2015, intitolate “Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione“, emerge l’importanza dell’educazione alla lotta contro ogni tipo di discriminazione. In queste linee guida, si ribadisce che né le “ideologie gender” né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo rientrano tra i diritti, i doveri o le conoscenze da trasmettere agli studenti. Tuttavia, considerando che le opinioni personali possono influenzare la riflessione su questa tematica, si ritiene utile concentrarsi sulla necessità di una regolamentazione che possa agevolare la stipulazione di protocolli di intesa e accordi di riservatezza.
Necessità di regolamentazione
La mancanza di una normativa chiara in merito alla “carriera alias” degli studenti e all'”identità alias” del personale pone una serie di sfide amministrative per le scuole italiane, in particolare per i Dirigenti Scolastici delle scuole secondarie di secondo grado. Attualmente, essi devono affrontare singole richieste delle famiglie in modo individuale, generando incertezza procedurale. La necessità di una regolamentazione appare quindi fondamentale per garantire un’approccio uniforme e coerente a questa tematica.
L’utilizzo del nominativo “Alias”
La regolamentazione proposta prevede l’utilizzo del nominativo “alias” nei rapporti con il personale scolastico e i compagni, nonché nei documenti interni alla scuola, come gli elenchi del registro elettronico, il libretto delle assenze, l’email personale e altri sistemi di comunicazione interni. D’altro canto, per tutti gli atti e documenti con valenza certificatoria esterna, come documenti di valutazione, certificati, diplomi e altre attestazioni, verrà utilizzato il nome anagrafico. Questo approccio bilanciato permette di rispettare l’identità di genere dell’individuo senza compromettere la validità legale dei documenti ufficiali.
Ruolo del consiglio d’istituto
Affrontare questa tematica richiede un coinvolgimento condiviso di tutte le componenti scolastiche. Il Consiglio d’Istituto, in quanto organo collegiale, gioca un ruolo cruciale in questo processo. Spetta a esso deliberare l’adozione di un apposito Regolamento e la sottoscrizione di accordi di riservatezza a seguito di specifiche richieste. Questo approccio garantisce che le decisioni siano prese in modo democratico e riflettano le esigenze della comunità scolastica.
La questione della “carriera alias” degli studenti e dell'”identità alias” nelle scuole italiane richiede una regolamentazione adeguata per affrontare le sfide amministrative e garantire un trattamento equo ed equilibrato. La creazione di protocolli, accordi di riservatezza e regolamenti specifici è essenziale per gestire questa tematica in modo appropriato. Il coinvolgimento del Consiglio d’Istituto è fondamentale per assicurare che le decisioni siano prese in modo partecipato e democratico, rispecchiando così le esigenze della comunità scolastica. La promozione del rispetto della persona e delle differenze, senza alcuna discriminazione, deve rimanere al centro dell’approccio educativo italiano.