“A l’è turna Carlevè”, ovvero “È di nuovo Carnevale”.
Provate a visitare Ivrea in questo periodo dell’anno e sentirete senz’altro questa frase, sospirata da cittadini colmi di emozione nel rivedere la propria città addobbata di tutto punto. Molto più di una semplice ricorrenza: si tratta piuttosto della festa per antonomasia del popolo eporediese. Sì, lo Storico Carnevale d’Ivrea è alle porte – e ancora una volta sarà battaglia.
Le Origini del Carlevè
Il Carnevale affonda le sue radici nel mitico episodio della Mugnaia, un evento tra lo storico ed il leggendario che pare abbia avuto luogo nell’Alto Medioevo.
Secondo questa storia una giovane donna di nome Violetta, figlia di un mugnaio eporediese, avrebbe dovuto convolare a nozze con un certo Toniotto. A governare su Ivrea in quegli anni c’era però un terribile despota, Ranieri di Biandrate, che non solo vessava gli abitanti con tasse e violenze ingiustificate, ma si avvaleva anche dello ius primae noctis, secondo cui al signore feudale era permesso di sostituirsi al marito nella prima notte di matrimonio tra due dei suoi sudditi. Violetta, in quanto novella sposa, era destinata a subire un tale supplizio. Invece, spinta dalla disperazione, decise di sfruttare tale circostanza per porre fine a questi soprusi una volta per tutte.
Una volta recatasi nella stanza del sovrano la giovane estrasse un pugnale e con esso decapitò il marchese. Mostrando la testa del tiranno dalle finestre del castello, la giovane mugnaia diede inizio ad una rivolta popolare che sancì la liberazione d’Ivrea.
La Battaglia delle Arance
Per rievocare la storica rivolta ogni anno ad Ivrea si tiene la famosa battaglia delle arance. Squadre di tiratori appiedati (popolani) fronteggiano carri di nemici in armatura (i soldati del tiranno) in uno scontro a colpi di agrumi. All’appello non mancano certo le figure della Vezzosa Mugnaia, del Generale e degli Abbà, ma non c’è dubbio che la battaglia delle arance rappresenti l’evento più atteso ed apprezzato dell’intero Carnevale d’Ivrea.
Gli aranceri – così sono chiamati i tiratori appiedati – sono divisi in nove squadre: Asso di Picche, la Morte, gli Scacchi, i Tuchini del Borghetto, gli Scorpioni d’Arduino, le Pantere Nere, i Diavoli, i Mercenari ed i Credendari, ciascuno con i propri colori, simboli e territorio di tiro. Al termine dello scontro ogni squadra viene valutata in tre categorie: combattività, immagine e fair play, la somma dei quali determina il vincitore.
A detenere il primato assoluto sono i Diavoli, la cui ultima vittoria risale al 2018. L’anno scorso sono state le Pantere a trionfare.
Per sapere chi sarà il vincitore in questo nuovo decennio, invece, non resta che attendere qualche giorno.