Nella giornata di lunedì 29 gennaio 2024, la Polizia Federale (PF) ha perquisito vari edifici collegati a Carlos Bolsonaro. Il figlio dell’ex presidente brasiliano è attualmente coinvolto in un’indagine relativa ad attività di spionaggio portate avanti dall’Abin contro alcuni rivali politici di Jair Bolsonaro, durante il suo mandato presidenziale (2019-2022).
Carlos Bolsonaro vive a Rio de Janeiro, dove ricopre la carica di consigliere comunale. La PF ha perquisito, infatti, la sua casa di Rio, il suo ufficio comunale e un’altra abitazione che si trova ad Angra dos Reis (RJ), dove è solito passare le vacanze con il padre e i fratelli Flàvio e Eduardo.
Cheguei há pouco em casa com muitas coisas reviradas e largadas abertas. Aos poucos reorganizando tudo. pic.twitter.com/vhyqPwQS2l
— Carlos Bolsonaro (@CarlosBolsonaro) January 30, 2024
video postato sul profilo personale di Carlos Bolsonaro tramite la piattaforma X, subito dopo la perquisizione.
Carlos Bolsonaro e le accuse mosse dalla Polizia Federale
Le forze dell’ordine ritengono che Carlos Bolsonaro sia colpevole di aver ricevuto informazioni ottenute attraverso azioni di spionaggio illegale e raccolte dall’Agenzia nazionale di intelligence (Abin) contro alcuni rivali politici di Jair Bolsonaro durante gli anni in cui quest’ultimo era a capo del governo brasiliano. Ovviamente, senza l’autorizzazione giudiziaria.
“In queste azioni sono state utilizzate tecniche investigative proprie della polizia giudiziaria, senza, tuttavia, alcun controllo giudiziario o della Procura”
Nella mattinata di ieri, la polizia ha ufficializzato pubblicamente le indagini dichiarando che gli otto ordini di perquisizione sono incentrati nell’ “avanzare sul nucleo politico, identificando i principali destinatari e beneficiari delle informazioni prodotte illegalmente all’interno dell’Abin, attraverso azioni clandestine “. In tale comunicato, però, non vengono menzionati i nomi di nessuno dei sospettati.
Carlos Bolsonaro è l’obiettivo del PF: operazione contro il “nucleo politico” di “Abin parallelo”
La recente operazione della PF rappresenta il seguito di un altro intervento avvenuto la scorsa settimana, denominato “Aproximada Surveillance” e avviato giovedì 25 gennaio 2024. Qui, l’obiettivo principale era Alexandre Ramagem, capo dell’Agenzia di intelligence brasiliana durante il mandato di Jair Bolsonaro.
“L’obiettivo è indagare sull’organizzazione criminale che si è stabilita nell’Agenzia di intelligence brasiliana (Abin) al fine di monitorare illegalmente le autorità pubbliche e altre persone, utilizzando strumenti di geolocalizzazione dei dispositivi mobili senza la dovuta autorizzazione giudiziaria” afferma la nota pubblicata dalla Polizia Federale.
L’accusa principale è, difatti, rivolta ai servizi segreti, i quali teoricamente hanno utilizzato un software israeliano conosciuto con il nome di First Mile, con lo scopo di infettare i telefoni e quindi di sorvegliare circa 30.000 persone.
Tra le vittime di tale azione di spionaggio vi erano sia autorità pubbliche, sia comuni cittadini ritenuti avversari politici dell’allora presidente di estrema destra e dell’ideologia del “bolsonarismo” in generale.
Il “Nucleo politico” delle azioni di spionaggio illegale
Le ricerche di indagine si basano sulla creazione di un “struttura parallela” presso l’Agenzia di Intelligence Brasiliana durante gli anni del governo di Jair Bolsonaro. Le investigazioni, quindi, sono dislocate in cinque città e sono state autorizzate dal ministro della Corte Suprema (STF), Alexandre de Moraes:
- 5 mandati a Rio de Janeiro (RJ);
- 1 ad Angra dos Reis (RJ);
- 1 a Brasilia (RJ);
- 1 a Formosa (GO);
- 1 a Salvador (BA).
“Abin parallelo”
La Polizia Federale suppone che Ramagem sia l’artefice della creazione di una struttura parallela all’interno dell’Abin, avente come scopo quello di monitorare le autorità pubbliche e gli avversari politici dell’ex presidente brasiliano.
Tra gli obiettivi principale delle azioni di questa struttura parallela di spionaggio illegale, ci sarebbero stati almeno tre ministri del STF, l’allora sindaco Rodrigo Maia (DEM-RJ), e anche un procuratore che ha indagato sull’omicidio della consigliera Marielle Franco, oltre ai “nemici” dell’ex-presidente.
Nell’operazione di giovedì, sette agenti di polizia federale che erano stati ceduti ad Abin nel precedente governo sono stati rimossi dalle loro funzioni.
Il giorno precedente alla perquisizione nei confronti di Carlos Bolsonaro
La sera di domenica 28 gennaio, Carlos Bolsonaro, insieme al padre e ai due fratelli, hanno aperto una live in cui vengono ripresi mentre erano nella casa di Angra, luogo perquisito il giorno seguente dalla Polizia Federale. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, però, i quattro soggetti non si trovavano più nel luogo in questione.
Fabio Wajngarten, capo del Segretariato per le comunicazioni sociali (Secom) nel governo Bolsonaro, ha affermato tramite social network che:
“Il presidente è andato a pescare alle 5 del mattino con figli e amici, molto prima di qualsiasi notizia”.
Nel pomeriggio, ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ha dichiarato al quotidiano Folha de S.Paulo: “Vogliono sculacciare me, farmi passare per l’imbarazzo”.
In poche parole, ha voluto sottolineare che, secondo lui, l’intenzione e l’obiettivo di tali indagini è esclusivamente quello di trovare qualcosa che lo coinvolga in un crimine, ma ribadisce anche che ciò non accadrà.
“Stanno giocando a rete, pescando in piscina. Non c’è pesce”, dichiara J.Bolsonaro al giornale.
Andrea Montini