Il rompicapo più intricato per scienziati e filosi, eletto quale protagonista del suo libro. Lo scienziato italiano di fama internazionale Carlo Rovelli ha dedicato il suo ultimo lavoro editoriale al “tempo”.
Dopo lo strepitoso successo ottenuto con il saggio divulgativo ”Sette brevi lezioni di fisica”, Rovelli ci riprova con un volume più corposo dal titolo “L’ordine del tempo“, edito da Adelphi. Impresa non da poco visto l’argomento. Da quando l’uomo è apparso sulla Terra, i migliori cervelli si sono arrovellati sulla questione senza mai arrivare a conclusioni certe, definitive. Molti si sono arresi, addirittura affermando che il tempo non esiste.
Da Newton alla fisica quantistica
Il libro di Carlo Rovelli è diviso in tre parti. La prima è un riassunto delle conoscenze accumulate dalla fisica moderna. Disciplina che è passata dalle certezze di Newton, le cui equazioni davano la grandezza tempo come acquisita, alla Relatività di Einstein fondata sul rapporto tra tempo e spazio. Breccia nelle certezze scientifiche che lo avevano preceduto, andata via via allargandosi fino alle scoperte della fisica quantistica.
La successione regolare di passato presente futuro, rassicurante come gli orologi di precisione che si illudono di misurarla, è stata smentita clamorosamente. Come spiega Carlo Rovelli, tale concezione era solo un abbaglio dovuto alla prospettiva. Un po’ come la Terra piatta e il moto del sole attorno ad essa. Col progredire degli studi la strutturazione di ciò che chiamiamo “tempo” si è sfaldata, lasciandoci senza parole.
Nella seconda parte del libro, lo scienziato racconta ciò che resta del concetto destrutturato dalle scoperte, dalle formule matematiche e dagli esperimenti che hanno abbattuto quella costruzione considerata indistruttibile. Carlo Rovelli mette a frutto la conoscenza dovuta ai suoi studi sulla gravità quantistica, per ridare senso ad un mondo orfano del suo modo di intendere il tempo.
Il tempo è nell’uomo
Per sua stessa ammissione, la terza parte del libro è la più difficile. Ma anche la più affascinante. Perché indaga l’origine del tempo che gli uomini sentono e percepiscono, elaborando i concetti di passato presente e futuro. Rovelli affronta quindi un viaggio di ritorno verso il tempo perduto della prima parte del libro. Ritrovando non più un valore assoluto e universale, ma un’approssimazione necessaria e utile a creature mortali quali noi siamo, abitanti inconsapevoli del cosmo di cui conosciamo ben poco. Perché, come osserva lo stesso autore, il mistero del tempo forse riguarda molto di più gli esseri umani e la loro natura, che l’universo stesso. Anche Carlo Rovelli nel suo libro ricorre alle categorie di passato presente e futuro per raccontarci la storia straordinaria del tempo. Un viaggio nel sapere, che approda alle conoscenze attuali, per affacciarsi sul mare invisibile rappresentato da ciò che ancora non conosciamo.
Michele Lamonaca