Nel Parlamento siciliano esplode una nuova bufera politica: Carlo Auteri minaccia Ismaele La Vardera in uno scontro verbale registrato e poi diffuso dai media. L’episodio è avvenuto nei corridoi dell’Assemblea Regionale, dove il deputato di Fratelli d’Italia ha reagito duramente alle accuse del collega sul presunto uso improprio di fondi pubblici destinati ad associazioni culturali legate a figure vicine ai politici.
La registrazione della lite tra Auteri e La Vardera scatena polemiche
Un acceso scontro ha animato i corridoi del Parlamento siciliano. Il deputato di Fratelli d’Italia e vicecapogruppo all’Ars, Carlo Auteri, ha minacciato il collega Ismaele La Vardera nei bagni dell’Assemblea Regionale Siciliana. L’episodio è stato registrato da La Vardera e successivamente trasmesso su Piazza Pulita, su La7. La lite è scoppiata poco dopo che l’ex inviato della trasmissione “Le Iene” aveva denunciato in aula l’assegnazione di contributi pubblici a Progetto Teatrando, associazione culturale co-fondata da Auteri.
Nella registrazione, si sente Auteri rivolgere toni violenti a La Vardera: «Io ti piglio e ti butto là sotto», dice, accusando il collega di aver diffuso falsità sulla concessione dei fondi. La questione centrale riguarda una somma di 100 mila euro, assegnata all’associazione Progetto Teatrando per attività artistiche al Teatro Musco di Catania. Le dichiarazioni di La Vardera avevano fatto emergere anche presunti legami tra i fondi pubblici e familiari di Auteri, in quanto la sede legale dell’associazione risulterebbe riconducibile alla famiglia del parlamentare.
La replica di Carlo Auteri e le accuse di “persecuzione”
Dopo la trasmissione della registrazione, Auteri ha pubblicamente replicato, scusandosi per i toni accesi ma giustificandoli come reazione a una “provocazione”. Il deputato ha definito le accuse di Ismaele La Vardera una “persecuzione” mirata contro di lui e la sua famiglia, specificando che i fondi assegnati sono stati concessi tramite procedure legali, nel rispetto delle normative vigenti.
Carlo Auteri ha dichiarato di essere «sereno riguardo alla vicenda dei contributi» e ha ribadito che tutto è avvenuto sotto il controllo degli uffici competenti, sostenendo la legittimità delle procedure seguite.
Le reazioni della politica: Pd e Cinque Stelle chiedono chiarimenti
Lo scontro ha suscitato reazioni forti nell’ambito politico. Anthony Barbagallo e Michele Catanzaro del Partito Democratico hanno criticato duramente quello che definiscono “metodo Auteri”, una prassi che secondo loro dimostra come il centrodestra in Sicilia gestisca il consenso attraverso legami con associazioni vicine ai familiari dei propri rappresentanti. “Il partito di Giorgia Meloni continua a trasformare la politica in un affare di famiglia”, hanno commentato i dirigenti del Pd, richiedendo un intervento da parte della dirigenza di Fratelli d’Italia e un controllo sulle procedure di finanziamento adottate.
Anche il Movimento 5 Stelle si è espresso, chiedendo apertamente le dimissioni di Carlo Auteri. Secondo i rappresentanti del gruppo, le minacce espresse dal deputato meloniano nei confronti di La Vardera sono “inaccettabili” e non dovrebbero avere luogo, specialmente in un contesto istituzionale. “I parlamentari sono chiamati a vigilare e denunciare eventuali irregolarità”, hanno dichiarato i Cinque Stelle, sottolineando l’importanza della trasparenza sui contributi regionali e sugli enti beneficiari di finanziamenti.
Dubbi sulla gestione dei fondi pubblici e le accuse di La Vardera
Alla base dello scontro, c’è una questione delicata legata alla gestione dei fondi pubblici per attività culturali in Sicilia. La Vardera, infatti, ha sollevato dubbi sulla trasparenza nell’assegnazione dei finanziamenti, in particolare verso associazioni che potrebbero essere legate a esponenti politici. Questo tipo di meccanismi è stato al centro di altre controversie, come nel caso del progetto SeeSicily, che aveva già attirato critiche sui fondi destinati al turismo. Ismaele La Vardera ha denunciato pubblicamente presunti favoritismi e mancanza di chiarezza, suscitando un acceso dibattito sulla trasparenza nelle istituzioni siciliane.
Verso una possibile inchiesta interna?
L’intero episodio solleva interrogativi sul controllo dei fondi pubblici assegnati ad associazioni culturali e sul comportamento dei rappresentanti politici siciliani. Diverse forze politiche hanno chiesto chiarezza e potrebbero sollecitare un’inchiesta interna per fare luce su eventuali irregolarità. Nel frattempo, l’eco della vicenda e il suo impatto sulla reputazione del Parlamento siciliano stanno alimentando un clima di tensione tra le forze politiche.
Con la situazione che rimane incerta, i riflettori restano puntati su Carlo Auteri e sul suo partito, Fratelli d’Italia, i cui vertici dovranno decidere se prendere una posizione netta sulla vicenda o attendere ulteriori sviluppi.