Carla, la forza di una donna

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Pozzuoli, 31 gennaio 2016, sono circa le 11:00 del mattino Carla Ilenia Caiazzo si reca a casa del compagno al quale aveva prestato l’automobile la sera precedente. Si vedono, parlano. Poi scoppia una lite, ormai tra loro le liti sono frequenti. Carla fa l’estetista, lui nulla, ma non perché non riesce a trovare lavoro, no, lui è benestante, figlio di noti ristoratori della zona, “figlio di papà” come si  dice  da queste parti. Non lavora e spavaldamente si beffa di chi lo fa. Carla non ne può più di questi suoi atteggiamenti, non lo ama più e prova simpatia per un altro ragazzo. Lo vuole lasciare e questo per lui è inaccettabile. Lui la picchia forte, lei cade. Interviene un vigilantes vicino di casa di lui, lo strattona, c’è una colluttazione e poi … la follia…Paolo Pietropaolo 40 anni, compagno di Carla 38, prende una bottiglia di alcol dall’ auto, versa il contenuto su Carla e le da fuoco con l’accendino. Poi monta in auto e scappa. Il vigilantes si appresta a spegnere il corpo di Carla in fiamme. Lei con voce flebile gli riesce a dire: “grazie, Ci hai salvate”. Si, Carla è incinta di otto mesi. La corsa al vicino nosocomio di Pozzuoli, i dottori prontamente le praticano un taglio cesario, nasce la piccola Giulia Pia, unica notizia lieta di tutta questa storia, mentre Carla in coma e con ustioni sul 50% del corpo, viene trasportata nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

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Intanto, Paolo Pietropaolo  in fuga, si schianta contro il guardrail del ponte sul Garigliano che delimita il confine tra Lazio e Campania. I carabinieri di Formia lo arrestano e viene recluso a Cassino. Agli inquirenti avrebbe dichiarato: “Ero geloso”.

Attualmente Pietropaolo è agli arresti nel carcere di Poggioreale di Napoli, deve rispondere alle accuse di tentato omicidio premeditato con l’aggravante dei futili motivi e di stalker.

Carla è ancora in ospedale, ma la buona notizia di questi giorni è che è riuscita a parlare lanciando messaggi di speranza. Lotta per se e per la sua bambina. E’ riuscita a scambiare qualche parola con i PM Falcone e Mancuso che sono andati a trovarla in ospedale. Tutta la cittadinanza si è stretta intorno a lei e alla sua famiglia in questo dramma della stupidità. Ancora non si capisce come un uomo possa attentare alla vita della persona che si vanta di amare, è inconcepibile pensare che un padre possa togliere la vita alla sua creatura ancora in grembo. Inconcepibile che ancora nel terzo millennio ci siano “uomini”, e il virgolettato è d’obbligo in questo caso, che percepiscano la donna come “proprietà privata o bene di consumo”. Ancora una vittima del retaggio di un passato, e ahimè un presente ancora terribilmente Maschilista. E fino a quando non ci sarà una presa di coscienza  globale, una Rivoluzione Culturale, un cambiamento nel modo di pensare, fino a quando una donna non sarà davvero considerata davvero alla stessa stregua di un uomo, purtroppo questi episodi saranno destinati a ripetersi.

                           

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