In Italia la povertà tende a crescere con il diminuire dell’età. Ce lo dice il rapporto della Caritas su povertà ed esclusione sociale del 2017: I figli stanno peggio dei nonni. Ci si concentra quest’anno sulla vulnerabilità dei giovani, sempre più poveri e vittima di un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti d’Europa.
Se negli anni precedenti alla crisi economica le categorie più a rischio erano quelle degli anziani, negli ultimi 5 anni il polo si è invertito mettendo gli under-34 nella posizione più svantaggiata.
Nel nostro paese un giovane su dieci vive in uno stato di povertà assoluta, mentre appena dieci anni fa si parlava di uno su 50. Ancora più allarmante, osserva la Caritas, è lo stato dei minori che vivono in questa condizione: circa il 12,5% dei censiti. Le famiglie con capofamiglia tra i 18 e i 34 anni vivono con la metà di quanto attestato nel 1995 mentre il reddito degli over 65 è aumentato del 60%.
Nel 2016 3 milioni 278mila giovani (il 26% di chi ha tra i 15 e il 34 anni) risultava fuori dal circuito formativo/lavorativo, soprattutto donne e stranieri. Il rapporto della Caritas, “Futuro Anteriore” cerca di far fronte alla situazione in cui versano i “piccoli” d’Italia e allo sblocco degli ascensori sociali. Questo l’obbiettivo dell’associazione a partire tra la fine del 2017 e l’inizio del prossimo anno.
A questi dati scoraggianti si aggiungono diversi fattori che i giovani d’oggi si trovano a vivere…
La vita dei giovani
La scomparsa dei riti di passaggio è una realtà sempre più presente nella nostra vita e, di pari passo con la drastica riduzione dei posti di lavoro, incide sull’esistenza dell’individuo. Adulti che vivono come adolescenti, adolescenti che sembrano già adulti. In un mondo dove non esistono più i conflitti generazionali è già difficile diventare grandi, non ci resta che sperare in un altro giro di ruota.
Stefano J. Bazzoni