La presenza della polizia al Campus Einaudi è stata un evento sconvolgente che ha colpito l’Università di Torino. Un istituto che dovrebbe rappresentare un luogo di studio, conoscenza e libero scambio di idee, si è trasformato invece in una manifestazione di violenza da parte della polizia e dell’estrema destra.
L’Università, luogo di studio e sapere, dovrebbe essere un ambiente in cui gli studenti possano manifestare liberamente le proprie idee. Tuttavia, proprio questa libertà di espressione è stata messa in discussione recentemente all’Università di Torino, quando la polizia è intervenuta al Campus Einaudi per fermare una protesta studentesca contro una conferenza organizzata dal Fronte universitario d’azione nazionale (FUAN), un’organizzazione di estrema destra.
I manifestanti, guidati dalla scritta “Fuori i fascisti dall’università“, hanno visto decine di poliziotti schierarsi davanti all’aula dove si stava svolgendo la conferenza sulla questione armena. Gli scontri hanno coinvolto manganelli e studenti indignati che hanno cercato di esprimere il loro dissenso.
L’Unione degli universitari di Torino ha documentato l’intero incidente attraverso un video, mettendo in luce la militarizzazione dell’istituzione accademica. Decine di poliziotti si sono diretti verso l’aula e hanno reagito con la forza contro i contestatori, bloccando gli accessi e caricando gli studenti.
La reazione degli studenti e delle organizzazioni universitarie non si è fatta attendere. “Vogliamo che il FUAN e le forze dell’ordine non mettano più piede all’interno dell’ateneo. Chiediamo al Rettore e agli organi dell’Ateneo di dichiararsi antifascisti e di non permettere più al FUAN di costituirsi come associazione all’interno dell’università”, hanno dichiarato gli studenti di Udu sui social media.
La presenza del gruppo FUAN all’interno dell’Università di Torino è stata causa di scontri e tensioni studentesche da tempo. In passato, le mobilitazioni studentesche avevano ottenuto l’espulsione del FUAN dall’albo delle associazioni studentesche, ma recentemente l’organizzazione era stata riammessa “di nascosto”.
Le tensioni hanno raggiunto il culmine con l’evento del 27 ottobre, quando la polizia è stata chiamata a proteggere la conferenza organizzata dal FUAN. Gli studenti antifascisti hanno denunciato l’abuso di potere e la militarizzazione dell’università, affermando che le istituzioni universitarie hanno concesso spazi a un gruppo di estrema destra che era noto per aver compiuto azioni squadriste.
Un fatto ancor più scandaloso è emerso in seguito alle indagini: gli estremisti di destra, oltre alla polizia, sono stati coinvolti nelle azioni di violenza contro gli studenti che cercavano di esprimere la propria indignazione. Questa situazione avrebbe provocato indignazione in qualsiasi altro paese democratico.
Questa non è la prima volta che l’Università di Torino si è trovata sotto i riflettori per la sua militarizzazione. La presenza di decine di poliziotti a protezione di gruppi legati all’estrema destra ha sollevato molte domande sulla direzione in cui sta andando l’istruzione superiore. Gli studenti, le organizzazioni universitarie e tutti coloro che si oppongono al fascismo e alla violenza chiedono una risposta da parte delle istituzioni e una difesa dei valori di libertà di espressione e antifascismo che dovrebbero caratterizzare l’ambiente accademico.