Cari Lord, ma cosa vi avrà mai fatto Theresa May?

Secondo rilevante intoppo per il governo May, che dopo la sconfitta riguardante il sostegno dei diritti dei cittadini europei residenti in terra bretone, è vittima dell’opposizione da parte della Camera dei Lord, dove i ‘peers’ hanno approvato, con 366 voti favorevoli contro 268 contrari, una mozione che prevede che entrambe le Camere votino sui termini dell’accordo stipulato e se necessario impongano al governo di riprendere il negoziato per ottenerne uno migliore una volta conclusa la trattativa tra Londra e Bruxelles sulla Brexit.

La disputa ruota attorno a diversi deputati che hanno espresso il proprio disappunto a dare quello che in Gran Bretagna è stato definito “un assegno in bianco” al governo, ma di voler aver un ruolo considerevole sulla negoziazione della Brexit.

Ovviamente il governo spera di poter capovolgere i giochi con i due emendamenti che torneranno alla Camera dei Comuni a cui spetterà l’ultima parola, e anche se, l’ex-leader dei lib-dem Nick Clegg, suggerisce ai suoi colleghi deputati di esprimere lo stesso giudizio dei lord, dovrebbe verificarsi l’esatto contrario. Va infatti ricordato che tra i deputati, il governo ha la maggioranza per 14 seggi, maggioranza, che dovrebbe consentire a Theresa May e ai suoi ministri David Davis, Boris Johnson e Liam Fox di coordinare indisturbati l’operazione “bye bye Eu”.

In attesa del prossimo 13 marzo, data in cui sapremo cosa uscirà fuori dalla Camera, tre fattori vengono posizionati sul tavolo da gioco:

 

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