Cappuccetto Rosso è una fiaba conosciuta in tutto il mondo. Di questa ne esistono molte versione, ma le più conosciute sono due. La prima scritta da Charles Perrault nel 1697 e la seconda scritta dai famosi fratelli Grimm nel 1857.
Cappuccetto Rosso, le varie versioni
Charles Perrault con la sua storia intitolata Le Petit Chaperon Rouge fa conoscere e diffondere la fiaba in tutta Europa. La sua versione, rispetto a quella dei fratelli Grimm, si avvicina molto di più ai racconti popolari da cui si è ispirata. È breve e coincisa e alla fine viene anche esplicitamente spiegata la morale. In poche parole la versione di Perrault non ha un lieto fine e consiglia ad ogni giovinetta di stare molto attenta agli sconosciuti. Cappuccetto Rosso infatti muore mangiata dal Lupo, che metaforicamente significa che uno sconosciuto ne ha approfittato e poi ucciderla.
La versione dei fratelli Grimm invece nasconde il vero significato della fiaba e le concede un lieto fine. Leggere un lieto fine non dà sicuramente lo stesso effetto ed insegnamento di un finale cruento che purtroppo, per la maggior parte delle volte, rispecchia la realtà. In ogni caso i Grimm volevano che questa fiaba fosse fruita con leggerezza dai più piccini e quindi, grazie a loro, la fiaba evade i confini che fino a quel giorno aveva avuto. Da quel momento tutto il mondo ne viene a conoscenza.
La vera storia
La prima stesura ufficiale della fiaba, come citato prima, risale al 1697. Di conseguenza se questa si è basata su storie popolari trasmesse oralmente non possiamo che intuire che la vera storia derivi almeno dal Medioevo. In particolare possiamo parlare di Basso Medioevo durante il quale carestie e pestilenze devastavano la popolazione. In questo contesto si sviluppa anche il cannibalismo europeo, un metodo macabro per non morire di fame. Durante questo periodo nasce anche la fiaba di Hansel e Gretel che racconta come i genitori furono costretti ad abbandonare i figli per l’impossibilità di recuperare del cibo sufficiente per tutti.
I simboli
Ma vediamo nello specifico i significati dei simboli contenuti all’interno della fiaba di Cappuccetto Rosso. Per esempio abbiamo la mantella rossa e il bosco che sono riferimenti espliciti della prostituzione di quel periodo. Le prostitute francesi infatti indossavano capi rossi per farsi riconoscere e la fiaba, dunque, invita le giovani donne a non prostituirsi per evitare di cadere in fauci pericolose.
Infanticidio, violenza sessuale e pedofilia erano reati molti diffusi durante il Medioevo e questa fiaba ne è la prova. Cappuccetto Rosso infatti, ingenua, entra nel letto insieme al Lupo (in alcune versioni la piccola addirittura si spoglia prima di entrarvici) per poi finire violentata e “mangiata”. In questo senso Perrault fu particolarmente esplicito perché alla fine del suo racconto spiegò in modo diretto che le ragazzine dovevano stare molto attente agli sconosciuti.
Poi abbiamo anche il cannibalismo, che come abbiamo già potuto evidenziare, era particolarmente diffuso durante il Medioevo. In alcune versioni il Lupo mangia la nonna e a sua volta lo fa anche Cappuccetto Rosso. Il riferimento all’antropofagia di conseguenza non può essere puramente casuale.
Rebecca Romano