La Guardia di Finanza di Milano ha avviato un maxi sequestro per frode fiscale alla Ups, società di logistica. Accusata di somministrazione illecita di manodopera per un totale di 480 milioni di euro oltre a 86 milioni di Iva. Sono indagati tre manager e sono in corso perquisizioni a Milano, Roma, Como e Reggio Emilia.
Il sequestro per frode fiscale alla Ups
La Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano ha aperto un’inchiesta nei confronti della società logistica Ups. È stato emesso un sequestro per frode fiscale alla Ups da oltre 86 milioni. Il sequestro è stato firmato d’urgenza dal Pm Paolo Storari nell’ambito di apertura di una nuova indagine sulla presunta somministrazione illecita di manodopera.
Alla filiale italiana della società statunitense di spedizione internazionale viene contestata la somministrazione illecita di manodopera per un ammontare di 480 milioni di euro oltre a 86 milioni di Iva. Per questi atti sono indagati tre manager di Ups che si sono succeduti tra il 2017 e il 2022 a cui è stata contestata la dichiarazione fraudolenta attraverso uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
L’udienza, a seguito del sequestro per frode fiscale alla Ups, davanti al gip avverrà il 12 gennaio. La Procura di Milano ha chiesto di applicare la misura cautelare interdittiva del divieto di pubblicizzare beni e servizi per un anno.
Il meccanismo della frode
Il sequestro per frode fiscale alla Ups e l’apertura dell’inchiesta per somministrazione illecita di manodopera, avviene in seguito alla ricostruzione della “filiera della manodopera” da parte del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. In particolare, hanno scoperto che i rapporti di lavoro della Ups venivano “schermati” da società filtro, che a loro volta si rivolgevano a cooperative “serbatoio” che sistematicamente omettevano il versamento Iva o i contributi previdenziali.
Come spiega la procura si tratta di piccole cooperative, consorzi e società di capitali di breve durata rappresentate da prestanome:
Società che non avevano alcuna ragione di esistere se non quella di fornire la propria forza lavoro a Ups, con i dipendenti che ne venivano completamente assoggettati all’interno dei ritmi produttivi e che venivano guidati da software per massimizzare la produttività
Sono 178 le diverse società con la funzione di serbatoio di personale. Al centro del meccanismo che ha portato ad un sequestro per frode fiscale alla Ups, oltre all’emissione di fatture false, c’è la stipula di sedici contratti di appalto al posto di quelli di somministrazione di manodopera. Su un totale di 30.625 dipendenti delle società prese in oggetto, 5.755 sono risultati transitare almeno tra due società che rientrano nell’inchiesta, ovvero pari circa al 18,8%.
I dipendenti venivano costretti a firmare le dimissioni per poi essere assunti da un nuovo datore di lavoro svolgendo le stesse mansioni per il medesimo committente, ovvero la società Ups, dando per scontato che tutti i collaboratori accettassero per necessità di lavoro.
Grazie alla tecnologia, secondo il Pm, la società Ups controlla e traccia tutto, privando le singole società appaltatrici del potere discrezionale, in quanto i lavoratori non possono che interloquire costantemente solo con il dispositivo informatico loro in uso. L’inchiesta e il sequestro per frode fiscale alla Ups fanno emergere un contesto in cui i software e i dispositivi elettronici sono studiati e impostati al fine di massimizzare la produttività e raggiungere la maggior quantità possibile di passaggi. Diversi dipendenti hanno affermato di essere controllati da Ups anche tramite Gps, installato sui palmari utilizzati da loro, e da telecamere all’interno degli stabilimenti di smistamento, dove sono sottoposti anche alla vigilanza del personale di security.
Nel frattempo sono in corso perquisizioni a Milano, Roma, Como e Reggio Emilia. Non è la prima inchiesta che viene svolta nel mondo della logistica per caporalato con contratti fittizi e fatture false. Dal 2019 ad oggi queste accuse hanno riguardato anche Ceva Logistic, Brt-Bartolini, Geodis, DHL, GLS.