Sta per arrivare quel momento dell’anno in cui ci sentiamo pronti a rinnovare la promessa di compiere mille cambiamenti, missioni, viaggi. Tuttavia, che le promesse vengano poi mantenute o meno, nella maggior parte dei casi, non importa quanto si invecchi: quella dell’ultimo dell’anno sembra sempre la sera in cui tutto è possibile, ed è curioso sapere come viene festeggiato in tutto il mondo, ognuno con proprie tradizioni a cui è difficile sottrarsi.
In Belgio hanno unito l’utile al dilettevole, e dopo le abbuffate di Natale, usano purificare il corpo con una bella zuppa di cipolle, facendo trovare sotto i piatti una monetina o delle foglie di cavolo che sarebbero di buon auspicio.
In Brasile ci si veste tutti di giallo, il colore dell’oro, del sole e della luce; è usanza inoltre che il capofamiglia getta il contenuto di un bicchiere di vino all’indietro per allontanare la sfortuna da casa.
In Spagna per propiziarsi abbondanza di cibo per l’anno nuovo, è invece tradizione mangiare 12 chicchi d’uva, uno per ogni mese dell’anno vecchio, allo scoccare della mezzanotte.
C’è anche chi, come in Russia, il Capodanno lo festeggia due volte: il 31 dicembre secondo il calendario Gregoriano e il 13 gennaio secondo quello Giuliano.
In Inghilterra, la notte di San Silvestro non manca sicuramente la voglia di partecipare a giochi originali, come pescare con le mani la frutta secca che galleggia su un liquore infiammato, saltare all’interno di un cerchio composto da 13 candele rosse disposte sul pavimento senza spegnerne nemmeno una e, infine, mangiare una mela che si trova sospesa ad un filo senza spegnere la candela inserita nell’altra estremità”.
Anche la Grecia non pecca di originalità: ogni ospite, una volta varcata la porta di ingresso, deve rompere un melograno, e tanti più chicchi si verseranno sul pavimento, tanta sarà la fortuna nel corso dell’anno. Inoltre a tavola si porta la torta di San Basilio, al cui interno viene nascosta una monetina e il fortunato che la trova avrà un anno ricco e prospero.
A fine serata, i tedeschi, dopo aver bevuto una quantità indefinita di una bevanda della fratellanza a base di vino, cannella e rum, lasciano sulla tavola un piatto pieno di cibo, per accogliere il nuovo anno con prosperità e abbondanza.
In Giappone invece i festeggiamenti durano dal 31 dicembre al 3 gennaio, con grandi ringraziamenti agli dei che proteggono i raccolti ed esponendo decorazioni di rami di pino o di fili di paglia all’ingresso delle case.
In Cina la questione è piuttosto complicata: il Capodanno è conosciuto come festa della primavera, e non coincide con il nostro primo dell’anno: si svolge in una data compresa dal 21 gennaio al 19 febbraio. I festeggiamenti durano 15 giorni e terminano con la festa delle lanterne. I cinesi sono ancora influenzati dal mito del mostro Nian, che una volta ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per divorare gli esseri umani, e ad impaurirlo era soltanto il colore rosso e i forti rumori: ecco perché la festa della primavera è caratterizzata da fuochi d’artificio, canti, danze, ed abbigliamenti rigorosamente rossi.
Che dire sulla nostra Italia?
Una tipica abitudine è comprendere nel cenone della vigilia cotechino e lenticchie, che secondo vecchie credenze popolari sarebbero benaugurali e porterebbero gratificazioni e soldi a chiunque le mangi. Tradizione un po’ più pericolosa, è quella di gettare dalla finestra delle cose vecchie rotte, come simbolo di abbandono dell’inutile. Inoltre ben vengano i botti e i fuochi d’artificio, simbolo di gioia e di festa, il Vischio sotto cui occorre darsi un bacio, e per di più, come è risaputo, il 31 Dicembre l’unica biancheria ammessa è di colore rosso, e attenzione, non tutti lo sanno, ma andrebbe buttata il giorno dopo!
Tuttavia, in qualunque modo lo si festeggi, che sia un buon inizio per tutti!
Roberta Rosaci