SCONTRI IN PARLAMENTO PER LA LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS
In Parlamento in queste settimane c’è tensione per la legalizzazione delle droghe “leggere” e se ne riparlerà fino a settembre. Rimane soddisfatto chi è stato il primo firmatario, l’ex candidato sindaco di Roma del Pd Roberto Giachetti, dicendo in Parlamento: “è stato superato il pregiudizio politico”.
Il dibattito si è prolungato per ore alla Camera sulla proposta di legge per legalizzare la cannabis che ora torna in Commissione dove gli aspetta un “muro” di quasi duemila emendamenti da parte del centrodestra. Sostenuta da circa 221 parlamentari, che hanno composto un intergruppo, la proposta di legge tenuta in Parlamento contiene le “Disposizioni, nello specifico di legalizzazione della coltivazione, della rielaborazione e della vendita della cannabis e dei su derivati” come hanno celebrato i promotori, si tratta della prima proposta di legge in Parlamento per un provvedimento del genere.
Tutto questo ha scatenato l’opposizione di centrodestra, la prima a infierire è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e la stessa minoranza del Ncd.
I PARTITI CHE FANNO BATTAGLIA PER FAR LEGALIZZARE LE DROGHE
“Oggi inizia il dibattito senza preconcetti”, spiega il capogruppo Pd in commissione, altro esponente è Walter Verini che dichiara: “poi l’esame si aggiornerà a settembre e lì i partiti dovranno prendere una decisione su questo tema”.
Per il capogruppo del Pd non è sbagliato “che si faccia uno scontro aperto in Aula”, dove emergeranno i contrasti tra le varie posizioni all’interno dei partiti con opinioni contrastanti. Ci sono circa duemila emendamenti presentati in gran parte da chi decide di contrastare in modo radicale al ddl e questo ha obbligato la commissione a decidere di discutere ma il problema è che in Aula non c’è tempo per i pareri e si invita a rinviare l’esame di modifica delle proposte a settembre. Contento Benedetto Della Vedova, sottosegretario degli Esteri e da sempre radicale è sempre stato a favore della legalizzazione aggiungendo: “In base al numero dei firmatari della legge, per approvarla mancano 80 deputati che devono essere disposti a votare favorevolmente”.
Chi sta facendo battaglia per la legalizzazione della cannabis in Parlamento, tra i sponsorizzatori della proposta di legge in prima linea i deputati del Movimento 5 Stelle e quelli del Pd. Seguono quelli di Sinistra Italiana e poi una decina di deputati tra Scelta civica e grillini, civatiani e anche due esponenti di Forza Italia.
Grande “promoter” della proposta è stato Roberto Saviano con il motto di “Legalizzare non vuol dire promuovere”. Nell’appello diffuso durante la conferenza stampa dei sponsor della proposta di legge, lo scrittore è diventato un massimo sponsor motivando così la sua adesione: “Legalizzare vuol dire regolamentare, e regolamentare vuol dire controllare”.
A suo modo, la legalizzazione porterebbe a una più intensa lotta contro la diffusione delle droghe e il massimo controllo da parte dello Stato “annullerebbero alle mafie e ai terroristi» il controllo di questo sporco traffico.
LE OPPOSIZIONI IN PARLAMENTO CONTESTANO
La gioia di questo traguardo dei membri della maggioranza e del governo dovrà confrontarsi, con un’opposizione che, per l’occasione, ha recuperato una solidità impressionante. Contrariamente si è schierato, Angelino Alfano sottolinenando: “La cannabis non si può legalizzare ha specificato il ministro dell’Interno, questa è una posizione che abbiamo sempre tenuto e che continueremo a sostenere”.
Da parte della Lega, è arrivata l’accusa al governo di deviare dalle vere emergenze: “Silenzio tutti, da oggi arriva alla Camera la legge sulla cannabis. Per la classica serie “facciamoci una bella canna e ci dimentichiamo tutto”, ha attaccato Roberto Calderoli.
È questa la ricetta di Renzi per far ripartire l’economia e metterci al sicuro del terrorismo islamico? Andiamo bene. Fratelli d’Italia, con il leader Giorgia Meloni, ha invece replicato sulla “distrazione voluta” messa in campo dal governo: mentre le nostre imprese italiane continuano a chiudere, le famiglie non fanno più figli e nel 2015 si registra il minimo storico di nascite della Seconda Repubblica le banche e le lobby europee affamano i popoli e l’Isis dichiara guerra all’Europa, in Italia il Parlamento discute di droghe e legalizzazione.
GLI ITALIANI SONO FAVOREVOLI A QUESTA LEGGE MA SI DECIDERÀ TUTTO A SETTEMBRE
Importante è però capire quanti italiani siano favorevoli a questo provvedimento, secondo Coldiretti due su tre sarebbero favorevoli alla coltivazione, ma controllata della cannabis, quindi stando ai sondaggi questa manovra sembra piacere al popolo ma servirà a qualcosa questo decreto o non cambierà nulla in questo paese?
Questa domanda rimarrà in sospeso fino a Settembre.