La notizia arriva dall’Università dell’Ontario Occidentale, non a caso visto che poco più di un anno fa è stato legalizzato l’uso della cannabis per fini ricreativi, l’utilizzo della cannabis in gravidanza ha pesanti conseguenze sia sulla placenta che sullo sviluppo del feto.
Chiariamo subito una cosa, non stiamo parlando della cannabis light, infatti la sostanza responsabile di questi effetti è il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) il principio attivo responsabile dello “sballo” che nella cannabis light è assente o presente in maniera insignificante, l’effetto rilassante presente in questa varietà di marijuana, fino a poco tempo fa legale anche in Italia, è invece dovuto all’azione del metabolita CBD (cannabidiolo) .
Lo studio svolto sui ratti e su cellule di placenta umana è stato pubblicato su Scientific reports.
Ma di che effetti stiamo parlando? Esponendo i ratti regolarmente a un basso dosaggio di THC equivalente a un uso quotidiano di cannabis ha portato a una diminuzione di peso alla nascita dell’8% e peggio ancora a un ritardo nello sviluppo del fegato e del cervello di più del 20%.
C’erano già stati studi in precedenza che avevano dato indicazioni di un peso più basso alla nascita dovuto all’uso di cannabis durante la gravidanza, ma si tratta di dati che sono facilmente inquinati da altri fattori come lo status socioeconomico, il professore associato Dan Hardy, coautore dello studio, afferma che questo è il primo studio a dimostrare senza dubbio che il THC da solo ha profondi effetti su placenta e sviluppo fetale.
I ricercatori non hanno solo osservato gli effetti, sono anche riusciti a individuare il meccanismo che causa un minor afflusso sia di ossigeno che di nutrienti al feto: il THC provoca la riduzione del livello di GLUT-1 un trasportatore del glucosio che presiede al passaggio attraverso la placenta dalla madre al feto; per quel che riguarda l’ossigeno invece hanno notato come il THC riduca la vascolarizzazione della placenta. In conclusione proprio ora che in Canada l’uso della cannabis a scopo ricreativo è legale è importante che le autorità sanitarie sviluppino linee guida e corretta informazione per il pubblico sui rischi dell’uso in gravidanza proprio come per altre sostanze legale come alcool e tabacco.
Roberto Todini