I cani nell’arte: storia di un legame con l’uomo che dura da secoli

fonte foto Hilos Primitivos - WordPress.com

L’amore per i cani. Una tendenza contemporanea oppure l’espressione di un legame profondo che fa di questo animale, da secoli, il migliore amico dell’uomo per antonomasia?

Ad avvalorare quest’ultima affermazione, c’è di fatto che l’immagine del cane è una delle più rappresentate in ogni forma d’arte fin dall’antichità.




fonte foto: Art and fashion – KohlViews

Se è vero che oggi i social, principali canali di comunicazione, sono tempestati di foto e video aventi come protagonisti i nostri amici a 4 zampe nei più singolari atteggiamenti, potremmo dire che i nostri antenati delle caverne non avevano gusti molto dissimili.

Sin dalle primissime civiltà infatti, il cane – diretto discendente del lupo successivamente addomesticato – entrò a far parte del vissuto quotidiano dell’uomo e di conseguenza ad essere raffigurato.

Il cane nell’antichità

E così, eccolo apparire in forma di graffito sulle caverne degli uomini di Neanderthal durante alcune scene di caccia o assumere in epoca egizia addirittura sembianze divine in forma del dio Anubi, guardiano fedele delle tombe e protettore dei defunti, nonché divinità propizia per i vivi.

fonte foto: Anubi – Geometrie fluide

Ancora appare negli affreschi come protettore delle domus, servo fedele del proprio padrone. Questo l’immaginario che lo ha visto protagonista di storie toccanti sin dall’antichità. Come non ricordare la storia di Argo, l’anziano amato cane di Ulisse, che lo riconosce nonostante gli anni trascorsi ed il travestimento, e per l’emozione di rivedere il suo padrone muore proprio nel momento dell’incontro.

Immagini di cani nelle opere dei grandi artisti

Lo ritroviamo raccontato da Tiziano ai piedi della splendida Venere d’Urbino, o al fianco dell’imperatore Carlo V; soggetto unico in un delicato quadro di Manet; simpaticamente rassomigliante al suo padrone in un autoritratto di Ligabue.

fonte foto Frammentiarte

La verità è che quasi non esiste artista che in un modo o nell’altro non abbia consegnato ai quadrupedi uno spazio nelle proprie opere. E benché sia davvero complicato citarli tutti, per gli appassionati sarà possibile farsi un’idea piuttosto completa grazie ad una originale mostra dedicata proprio alla presenza del cane nell’universo figurativo occidentale. L’esposizione, nata da un’idea di Fulco Ruffo di Calabria, sarà ospitata presso la Venaria Reale di Torino dal 20 ottobre fino al 10 febbraio e sarà articolata in cinque grandi sezioni: Cani nell’antichità; Cani in posa; Cani, uomini e donne in posa; Cani in scena; Cani immaginari.

Insomma che sia ben ritratto o stilizzato, protagonista indiscusso o ai margini della scena, il cane è un simbolo. Quasi un alter ego dell’umano che gli vive accanto al punto da diventarne la proiezione “incarnata” di desideri, aspirazioni, bisogni.

 

 

Federica Nobilio

 

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