E’ accaduto a Roveré della Luna, un comune italiano di 1.623 abitanti della provincia di Trento in Trentino-Alto Adige. Miro, un bellissimo pastore maremmano, è il cane arrestato ormai diventato purtroppo ‘celebre’ per la vicenda che lo riguarda.
L’episodio come si può facilmente intuire, sta facendo molto discutere. Per quanto possa sembrare strano, ci sono due linee di pensiero di chi trova terribile l’allontanamento del cane da casa e da un padrone. E poi c’è chi invece lo ha reputato giusto laddove la quiete pubblica è stata violata. In poco tempo la notizia ha fatto il giro del web. Tuttavia, al di là dei giudizi e delle opinioni, è bene ricordare che si tratta sempre di un animale che ora, senza il suo padrone e i suoi punti di riferimento, starà soffrendo non poco. Al senso di abbandono e alla perdita di libertà, infatti, non ci si abitua, soprattutto per esseri viventi che non hanno chiaro il perché stia accadendo tutto questo.
Perché Miro è stato.. ‘messo in zampette’
Il cane abitava con la sua padrona anziana e la figlia, in una casa con due piani con un giardino. E’ lì, in quello spazio grande e verde, che Miro ‘scorazzava’ libero ed è lì che passava anche le notti se il clima non era troppo freddo. A più di qualche metro, sono dislocate delle case ed è proprio da una di queste che sono partite ben due querele. Pare che il troppo abbaiare del cane non permettesse ai vicini di dormire durante la notte. Le lamentele di una famiglia di un condominio limitrofo, sono diventate denunce. Il giudice ha accolto la richiesta e ha disposto l’arresto ed il sequestro di Miro. I carabinieri hanno fatto irruzione nell’abitazione della proprietaria e hanno eseguito gli ordini del mandato.
Il maremmano è stato allontanato, nel pieno stile di un vero e proprio arresto, e portato al canile di Marco Rovereto dove ora è in attesa della sentenza del Tribunale del Riesame, che è stata rimandata a dopo le vacanze di Pasqua. L’anziana padrona del cane arrestato, ha ricevuto ben due querele che si sono automaticamente trasformate in due decreti penali.
L’AIDAA (Associazione italiana difesa animali e ambiente) non resta indifferente
Il presidente nazionale dell’Aidaa, Lorenzo Croce ha espresso tutta la sua rabbia per la vicenda. L’associazione di cui è portavoce, in conformità a quanto disposto dalla Legge, si prefigge di perseguire la protezione degli animali e la prevenzione e repressione del loro maltrattamento, nonchè la tutela dell’ambiente naturale. La sua reazione di protesta sulla storia di Miro, il cane arrestato è stata immediata. Egli stesso ha dichiarato le parole qui di seguito.
“Come se non bastasse il caracal sottoposto agli arresti domiciliari a Milano, ora abbiamo anche il cane sottoposto agli arresti in canile perchè abbaia troppo. Il cane in questione è un maremmano sequestrato a una coppia di Rovereto. La sua colpa? Abbaiare troppo. E cosi il giudice ha visto bene di “arrestarlo” confinandolo in un canile fino alla fine di aprile, quando si terrà il processo nel quale si deciderà il suo futuro.
E tutto questo accade proprio in concomitanza con la decisione del governo di alzare a quattro anni il limite minimo per entrare in carcere; precludendo di fatto questa possibilità a tutti coloro che vengono condannati per reati contro gli animali. Nella fattispecie assassini, avvelenatori e torturatori e in concomitanza con la pena ridicola a cui sono stati sottoposti gli assassini del cane. Questi proprio venerdì, hanno iniziato a scontare la loro pena consistente in sei mesi di lavori socialmente utili presso un canile”.
Poi Lorenzo Croce ancora aggiunge: “Si tratta di un fatto vergognoso. Da una parte si lasciano liberi torturatori e assassini di animali e dall’altra parte si sequestra un cane perchè abbaia, quando l’abbaio è un diritto. E cosa ancora più grave si stabilisce che l’animale deve stare in canile fino alla fine di aprile. Questi fatti ci fanno capire che siamo oramai nel paese delle barzellette”.
Questo che riguarda il cane arrestato è solo uno dei tanti episodi che purtroppo raccontano di violenze e maltrattamenti verso gli animali, e speriamo che le voci che urlano in difesa degli amici a 4 zampe siano cosi fori e tante da porre fine a queste vicende. Intanto, aspettiamo di sapere anche noi quali siano le sorti del cucciolo Miro.
Claudia Marciano