Cancelliamo la “cancel culture”

cancel culture

Sempre più aziende, personalità di spicco, figure pubbliche sono nell’occhio del ciclone per frasi, affermazioni, atteggiamenti sbagliati. Omofobia, razzismo, sessismo sono giustamente ed ovviamente non tollerati. Non importa se eventi recenti o di anni fa, la risposta che arriva dai social network è quella di “eliminare” dai radar, togliere il proprio supporto e “marchiare” in eterno chi sbaglia e promuove certe vergognose tendenze. Ma la “cancel culture” è davvero la reazione giusta da avere nel condannare questi atteggiamenti? E’ un dibattito che dal web e dalle celebrità passa alla vita di tutti i giorni…



Partiamo da un punto imprescindibile. Qualsiasi sia il contesto, qualsiasi il tempo, qualsiasi la circostanza, razzismo, sessismo, omofobia e tutto quello che si cataloga come violazione dei diritti altrui è sbagliato, non deve essere tollerato e va condannato. Su questo, non c’è nessun dubbio. A venire messa in discussione in questo articolo non è se ci sia o meno l’errore o se vada o meno evidenziato, ma il come. Ecco perché la Cancel Culture non è la risposta giusta

La conoscenza è privilegio

Tu che leggi questo articolo, e che pensi che discriminare sia vergognoso, che la diversità sia un pregio e non un difetto, che tutti gli essere umani siano uguali indipendentemente da colore della pelle, sesso, cultura, religione. Beh, tu sei un privilegiato. Noi siamo privilegiati. Hai avuto esperienze di vita che ti hanno portato a riconoscere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Hai un’intelligenza e una sensibilità che ti hanno permesso di vedere tutto ciò che non va nel nostro mondo. Puoi vantare una istruzione che ti ha permesso di distruggere e abbattere secoli di stupidità umana. Una educazione che ti ha insegnato che l’odio non porta da nessuna parte e non ha motivo di esistere. C’è chi questo privilegio non lo ha avuto. Chi è nato e cresciuto nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, nel contesto sbagliato.

Redimersi? Si può

Per un numero di casi senza speranza, dove il tarlo è troppo radicato da poterlo estirpare, c’è una maggioranza di persone che possono e devono essere portate dalla parte giusta della barricata. C’è chi riconosciuto l’errore si è scusato, chi addirittura l’errore l’ha compiuto anni prima, quando il mondo era diverso e loro totalmente altre persone, ed è già cresciuto e passato oltre. C’è, in sostanza, chi per superficialità, ignoranza, scarsa conoscenza, barriere e preconcetti costruiti nel tempo sono caduti nell’errore, ma che sono pronti ad iniziare un nuovo percorso destinato a renderle persone migliori, o addirittura lo hanno già iniziato o completato. 

Puoi scegliere…

Pensate a tutto questo..chi state cancellato? chi state marchiando a vita come razzista, omofobo, sessista?
Tra questi potrebbe esserci chi a 17 anni ha cantato un termine denigratorio presente in una canzone, e nel frattempo è cresciuto sino a marciare in protesta per i diritti delle persone di colore, chi è cresciuto in una società dove essere gay era un tabù, ma nel frattempo ha scoperto che l’amico, il figlio, il fratello omosessuale non era diverso da loro. Chi vive in una società maschilista e non si rende conto di quanto  anche un atteggiamento inconscio o una parola apparentemente senza malizia possano essere denigratorie.  E ora chiedetevi. E’ meglio cancellare per un errore, senza spiegare, senza educare, senza dare un peso, svuotando spesso e volentieri del proprio significato e della propria importanza la parola “razzista, sessista, omofobo, misogino”, discriminando a vostra volta chi ha discriminato? Oppure è meglio educare, spiegare, creare con l’istruzione, con la conoscenza, con l’educazione nuovi alleati che possano aiutarci in questa lotta e dimostrare che il mondo può cambiare, che il mondo può diventare un posto migliore, che crescere, imparare, cambiare è possibile?

La storia è maestra

Pensate ad un libro di storia…trovate raccontate le gesta dell’impero romano, o di Alessandro Magno, di Napoleone,  degli Stati Uniti, trovate guerre, lotte distruzione, ma anche arte, cultura, progresso. Le parti belle e quelle più terribili. Ogni tipo di storia, che sia quella personale o quella dell’umanità, è fatta per essere raccontata, spiegata, preservata. Non cancellata. La storia è li, a ricordarci di cosa non deve essere fatto, a non farci ripetere gli stessi errori. Da Cancel Culture a Culture Culture. L’istruzione è sempre la risposta.

Beatrice Canzedda

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