Campionessa mondiale di scacchi rifiuta il mondiale in Arabia saudita

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Campionessa detentrice del titolo mondiale non parteciperà ai campionati di Riad.

Anna Muzychuk, una giovane ucraina di 27 anni detentrice del titolo mondiale per due discipline negli scacchi, che per protesta rinuncia alla possibilità di vincere due milioni di dollari.

Nata a Leopoli il 28 febbraio 1990 in Ucraina, dopo vari titoli e medaglie in diverse competizioni, diventa campionessa mondiale nel dicembre del 2016.

 




“Per diventare campioni del mondo di scacchi ci vogliono anni di lavoro, giornate spese sulla tavola e ore di angoscia per ogni singola mossa. Ma ci vuole pochissimo a rimetterci la corona. Tra pochi giorno ho intenzione di perdere due titoli di campione del mondo…” questo è ciò che ha dichiarato la campionessa. “Solo perché ho deciso di non giocare con le regole di altri, di non mettermi l’abaya (lungo abito scuro integrale indossato dalle donne in Arabia saudita) di non dover andare per strada accompagnata con qualcuno, per non sentirmi una creatura secondaria.”

Quindi con un post su face book annuncia la propria rinuncia.

 




Con questo gesto, la campionessa da una bella “picconata” alle rigide leggi restrittive nei confronti delle donne in Arabia saudita. Il principe ereditario Mohammed bin Salman ha, dal canto suo, mostrato di voler alleggerire le restrizioni nei confronti delle donne, concedendo la possibilità di poter prendere la patente, dal prossimo 2018, di poter assistere ad eventi sportivi e di poter entrare al cinema. Nonostante possa essere stata allettata da un montepremi molto ricco, la campionessa  non si è lasciata attrarre e non è venuta meno ai propri principi.

In un mondo ove il denaro compra quasi tutto, saltuariamente assistiamo a gesti di grande onorabilità. Sono decisioni di questo genere che promuovono i cambiamenti che fanno riflettere ed a volte fanno anche la storia. Presumibilmente per le donne saudite questo è e sarà un grande gesto di solidarietà che rimarrà a lungo nelle loro memorie.




Per i diritti delle donne hanno quasi sempre lottato le donne, dal diritto al voto  e sino ad essere considerate persone e non parte della morale ( legge sulla violenza sessuale). Legge che nel febbraio 1996 sancisce finalmente che il reato di violenza sessuale è un reato contro la persona e non contro la morale.

Forza donne saudite la strada è lunga ma come noi ce la farete anche voi.

 

Raffaella Presutto

 

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