In Bielorussia è in corso un’intensa attività di propaganda sull’educazione patriottica e lavaggio del cervello dei bambini all’interno di campi militari patriottici. “Our House”, organizzazione pacifista e non violenta bielorussa per i diritti civili, ha redatto un rapporto sulla militarizzazione di massa dei bambini del Paese finalizzata alla partecipazione a future azioni militari a fianco della Russia.
Nel rapporto si evince che, secondo le statistiche delle agenzie militari, solo nell’estate 2022 oltre 18mila bambini sono stati addestrati in campi militari patriottici. Qui i bambini di 6 anni hanno imparato anche a sparare con le armi da fuoco. Tutto guidato dall’odio nei confronti dell’occidente.
“Our House” ritiene che l’addestramento militare dei bambini sia una strategia a lungo termine del Cremlino per la prossima fase di guerra in Ucraina. Probabilmente anche nei territori dell’Unione Europea.
In Bielorussia come in Russia
Il regime bielorusso, guidato dal presidente Lukashenko, coinvolge negli addestramenti militari, pagandoli, bambini provenienti da famiglie marginali, perlopiù a basso reddito, bambini che vivono in situazioni di degrado sociale, orfani o in precarie condizioni psicofisiche. Promuovere la cultura militaristica e la guerra tra bambini che si trovano in una situazione sociale particolarmente vulnerabile è più semplice in quanto non hanno una supervisione familiare adeguata, spesso addirittura assente. In ogni caso, i campi militari patriottici sono aperti a tutti i bambini.
Come sappiamo dall’esperienza dell’esercito russo in Ucraina, sono stati arruolati principalmente giovani orfani provenienti da aree depresse, da famiglie di alcolisti e tossicodipendenti, con uno sviluppo psicofisico particolare, da famiglie marginali e spesso senza istruzione.
Dato che si tratta di bambini vulnerabili e non protetti, ci si aspetterebbe che i campi in questione siano patrocinati, per esempio, dal Ministero dell’Istruzione o da quello della Sicurezza Sociale, ma non è così. Essi, infatti, sono sotto il patrocinio esclusivo delle agenzie in uniforme della Bielorussia: Ministero della Difesa, Ministero degli Interni e Ministero delle Situazioni di Emergenza.
Le attività dei campi militari patriottici
Mi ha particolarmente colpito il fatto di aver sparato con una vera pistola.
Queste le parole di Tommy, un bambino di 7 anni.
Nei campi militari patriottici i bambini fanno esercitazioni, smontano e rimontano armi, si esercitano a fornire cure mediche militari. Ogni giorno imparano i temi dell’addestramento al combattimento, imparano a sparare con armi ad aria compressa e armi da fuoco. Vengono addestrati ad allinearsi, a montare una tenda, ad accendere il fuoco senza accendini o fiammiferi. I bambini possono familiarizzare con i macchinari militari, impugnare armi e cimentarsi nel combattimento corpo a corpo.
L’obbiettivo, insomma, è preparare i giovani al servizio militare. L’età dei bambini nei capi militari va dai 7 ai 14 anni. Questo è esattamente il periodo di età in cui i bambini sono particolarmente vulnerabili a qualsiasi propaganda, poiché non hanno ancora capacità di pensiero critico.
Particolare attenzione viene data anche all’educazione ideologica. “Bielorussia 1”, il principale canale televisivo del Paese, ha trasmesso un film propagandistico intitolato “La scuola dei patrioti”, nel quale si pubblicizzano questi campi e si raccontano le attività svolte all’interno di essi. Si fanno visitare ai bambini luoghi eroici e studiare gli eroi del Paese, puntando a costruire le loro basi spirituali e fisiche. Si vuole inoltre proteggere le giovani generazioni “dall’influenza nociva di internet” e “da tutti i tentativi ibridi di penetrare nelle loro menti e nella loro subcoscienza”.
Ogni ragazzo che entra qui, a 18 anni diventerà un vero spetsnaz (appartenente a corpi militari speciali).
Queste le parole del Viceministro degli Interni Mikalai Karpiankou. Nel 2020 ha partecipato personalmente alla dispersione delle manisfestazioni pacifiche in Bielorussia ed è stato inserito nella lista di persone a cui è vietato l’ingresso nell’Unione Europea e negli Stati Uniti.
I campi militari patriottici sono una minaccia
“Our House” ha fatto appello all’unione europea e alle organizzazioni internazionali per i diritti umani affinché avviino immediatamente una campagna contro la militarizzazione dei bambini.
Tra 3-5 anni sarà troppo tardi per fare qualcosa: crescerà un esercito deviato con giovani preparati professionalmente, di agenti di ricognizione e di combattenti professionisti che sanno usare le armi da fuoco, fanatici ossessionati dall’ideologia del “mondo russo”, giovani senza legami sociali e senza famiglia, ma ossessionati dal desiderio di “vendetta”, “distruzione del nemico” e “salvezza della Bielorussia dalla Gayropa” (una combinazione delle parole “gay” ed “Europa”, usata dalla propaganda).
Queste le parole allarmanti della ONG bielorussa. E ancora:
I nostri figli vengono già addestrati ad essere assassini, a uccidere tutti i dissidenti e a odiare le altre nazioni. Invece di godersi l’infanzia, sparano con le mitragliatrici e combattono. Lukashenko vuole farne dei soldati, pronti a sparare proiettili al suo comando. Ma speriamo che i genitori insegnino ai piccoli bielorussi la gentilezza, l’empatia e la pace e non permettano ai bambini di commettere crimini contro le persone.