La Grande Caldera dei Campi Flegrei diede origine alla più grande eruzione mai avvenuta in Europa negli ultimi duecentomila anni, sappiamo che in quest’area molto attiva si sono verificate diverse importanti eruzioni, ora una nuova ricerca di cui dà notizia la Società geologica d’America e pubblicata su Geology individua nel supervulcano partenopeo il responsabile di una eruzione di 29000 anni fa le cui tracce sono state scoperte a fine anni ’70 senza che si riuscisse ad individuare il vulcano responsabile.
Innanzitutto spieghiamo cos’è una grande caldera, una caldera è in parole povere un vulcano senza il caratteristico cono, di solito originata dal crollo di un vulcano, una grande caldera invece è un’area attiva vulcanicamente enorme che non è originata dal collasso di un vulcano e che al suo interno ospita vari crateri, geyser, fumarole, sorgenti termali etc, per questo sono conosciute come supervulcani, ne esistono non più di una dozzina in tutto il mondo, tra le più famose Yellowstone negli Stati Uniti e i Campi Flegrei a Napoli.
Le grandi caldere sono molto attive ma fra un’eruzione e l’altra passano migliaia di anni, infatti non è mai stata osservata una grande eruzione, ma abbiamo le tracce che ci raccontano di eruzioni imponenti. Circa 40000 anni fa l’imponente eruzione dell’Ignimbrite campana (le eruzioni preistoriche individuate dai geologi prendono il nome dall’ammasso di sedimenti grazie a cui vengono individuate) sparò ceneri fino in Russia e diede origine alla grande caldera.
L’eruzione nello studio odierno è un po’ più piccola ma comunque sparse sedimenti su un’area di 150000 kmq del Mediterraneo, come ho anticipato i sedimenti furono individuati fin da fine anni ’70 e da allora i geologi hanno studiato tutti i grandi vulcani della zona per scoprire dove fosse avvenuta, ma senza fortuna. Ora lo studio firmato dal primo autore Paul G. Albert dell’Università di Oxford e da numerosi altri autori (tra cui ovviamente non mancano gli italiani: B. Giaccio dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR, R. Isaia dell’osservatorio vesuviano e A. Costa della Sezione di Bologna dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) afferma che i sedimenti della cenere sparsa nel mediterraneo sono chimicamente concordanti con le analisi dei sedimenti dei resti di un’eruzione chiamata Masseria del Monte Tuff che si trova 5km a nord-est della Caldera dei Campi Flegrei. L‘eruzione della Masseria del Monte Tuff probabilmente come dimensioni fu simile ad un’altra eruzione già conosciuta risalente a 15000 anni fa, in altre parole le grandi caldere sono molto attive, il succedersi delle grandi eruzioni per i tempi umani avviene con grandi intervalli di tempo, ma se guardiamo ai tempi geologici scopriamo che negli ultimi 15 mila anni ai campi flegrei di eruzioni ce ne sono state almeno 60. Yellowstone è un parco nazionale molto visitato ma vi risiedono solo l’orso Yoghi, Bubu e un ranger, nella Grande Caldera dei Campi Flegrei vivono trecentomila persone, Auguri!
Roberto Todini