Camini, il borgo dell’accoglienza

mani su una cartina come segno di integrazione come a Camini

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Camini e la locride, esempio di commistione e rinascimento culturale vincente

Camini è un piccolo comune collinare della locride, salito agli onori della cronaca per la propria situazione socio-culturale.
Con circa 800 abitanti, una grandissima fetta è costituita da migranti.
Infatti, la particolarità di questa perla della Magna Grecia, è data proprio dalla presenza di rifugiati e rifugiate che non solo hanno trovato una casa, ma contribuiscono a mantenere viva tanto la propria cultura quanto quella della locride.
Moltissime delle persone giunte a Camini sono elementi attivi in svariate attività mirate a mantenere vive le tradizioni locali.
Ciò è stato reso possibile anche grazie al lavoro di Intersos e UNHCR. Si sono infatti spese affinché l’integrazione delle persone migranti fosse la migliore possibile.
Un’ulteriore iniziativa utile è stata quella del Progetto Sprar, lanciata proprio dal comune di Camini nel 2014.

Dove trovare la collaborazione con le persone migranti?

Le persone migranti e rifugiate sono attive in moltissime aree diverse. Alcuni esempi sono nell’ambito tessile, passando dalla tosatura della lana all’apprendimento dell’antica tecnica della  pezzara al telaio artigianale.
Un altro ambito è quello della ceramica, con la produzione di oggetti e monili vari.
L’accoglienza ed il rispetto delle persone migranti ha svelato un’immensa ricchezza.
Una ricchezza economica, sociale, culturale ed anche umana.
La presenza di queste persone è anche una soluzione al processo di spopolamento di molti borghi calabresi. Le case lasciate vuote dagli e dalle italiane, infatti, ora sono occupate dalle persone rifugiate.
Camini è estremamente sensibile al tema dell’accoglienza dei e delle migranti. Ne è la prova il fatto che  il primo progetto di questa natura vide la luce nel 2011. Si tratta di Eurocoop Servizi. La sede del progetto ha acquisito il significativo nome di “Jungi Mundu“, cioè “unisci il mondo” in dialetto.
L’arrivo di queste persone ha permesso al borgo di rinascere, come affermato dal presidente stesso di Eurocoop, Rosario Antonio Zurzolo.




All’interno del progetto Eurocoop è presente Ama-la, iniziativa del centro d’accoglienza di Camini. Ama-la è un laboratorio tessile ecologico, in cui si sfruttano materie prime ricilcate e in cui si utilizzano tecniche naturali di tessitura, molto antiche. Questo laboratorio ha come missione quella di offrire lavoro e formazione alle donne, in questo caso otto.
Altre persone interne al progetto, soprattutto ragazze e giovani donne, sfruttano il proprio bilinguismo per facilitare le comunicazioni. C’è chi traduce progetti verso l’arabo, ad esempio.
A Camini è possibile trovare persone provenienti da Paesi e culture diverse. Chi viene dalla Siria, chi dalla Libia, Marocco, Sierra Leone, Senegal e molti altri luoghi.
Tutte le persone, però, convivono e lavorano pacificamente. L’obiettivo ultimo sarebbe che chiunque potesse ricevere lo stesso rispetto e la stessa dignità, senza privilegi o discriminazioni in base alla propria provenienza, religione, lingua o aspetto.
Ancora non esiste un posto perfetto, ma l’esempio di Camini può essere di ispirazione per crearlo.

 

 

Flavia Mancini

 

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