Il clima di incertezza e cambiamenti nella Rai continua a destare preoccupazione, soprattutto con il possibile allontanamento di Augias, noto giornalista ed ex parlamentare europeo, dal programma culturale “Rebus”. La situazione riflette un trend preoccupante, in cui professionisti di cultura e giornalismo rischiano di essere travolti dalla volatilità delle decisioni politiche, mettendo a rischio la libertà e l’indipendenza dell’informazione e della cultura televisiva.
Il nuovo AD Rai, Roberto Sergio, ha negato l’esistenza di un clima di “epurazione”, ma i fatti sembrano parlare diversamente. L’ultima “vittima” della politica di scambi e incastri di viale Mazzini potrebbe essere Corrado Augias, il noto giornalista ed ex parlamentare europeo. Le voci che lo vedono lontano dal programma culturale “Rebus” insieme a Giorgio Zanchini si fanno sempre più insistenti.
Questa tendenza di rimpasto politico nella Rai non è una novità. A febbraio, quando l’ex AD Rai Carlo Fuortes decise di assegnare a Bruno Vespa una preziosa striscia quotidiana, sembrava già che la destra stesse mettendo mano ai palinsesti Rai. Ma con la nomina di Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, la situazione sembra essere andata ben oltre. Il nuovo corso politico meloniano ha messo in atto un vero e proprio ricambio totale, con lo sbarco di numerosissimi nomi fatti direttamente dalla politica.
Non possiamo dimenticare i casi di Fabio Fazio e Lucia Annunziata, costretti a lasciare la Rai in passato. La politica sembra prendere sempre più controllo sulla terza rete della tv di Stato, con l’introduzione di numerosi nomi legati direttamente alla politica stessa.
Augias rappresenta uno dei pochi personaggi di cultura rimasti in Rai, e ciò sembra stonare con l’arrivo di soggetti legati alle posizioni politiche. La sua permanenza è stata messa in discussione da insulti e ondate d’odio sui social network, coordinati da chi vorrebbe che venisse allontanato definitivamente per far spazio a personaggi più vicini a chi detiene il potere.
È triste constatare che il destino di un professionista come Augias sia nelle mani della politica, e che la stessa possa guidare la volontà di escluderlo. Gli attacchi rivolti a lui sembrano derivare dalla sua indipendenza culturale e dal fatto che non possa essere strumentalizzato come altri giornalisti e scrittori.
Augias rappresenta un punto di riferimento culturale per molti, sia dentro che fuori la Rai, ed è una perdita che dovrebbe essere evitata. La sua presenza rappresenta un valore culturale che altrove si sogna di avere. Non lasciamo che la politica determini il futuro della cultura nella tv di Stato. La Rai dovrebbe essere uno spazio libero e indipendente, dove i talenti e le voci della cultura possono esprimersi senza pressioni politiche.