CAM (medicina complementare e alternativa): quanti danni fanno i media?

Nuova medicina germanica (NMG), fiori di Bach, medicina ayurvedica, pranoterapia, correlazione vaccini-autismo. Queste sono alcune delle pseudoscienze di ambito medico che hanno preso piede negli ultimi 30-40 anni. In generale, più che come tali, i loro sostenitori le chiamano (più gentilmente) medicine complementari e alternative (complementary and alternative medicines; CAM). Ebbene, molti sapranno dei danni causati da alcune di queste CAM (si pensi al caso Stamina, alla cura Di Bella, ecc.). Molti meno si sono chiesti che ruolo abbiano avuto i media in tutto ciò. Scopriamolo assieme.

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Medicina ufficiale VS complementare e alternativa (CAM)

Una ricerca ha analizzato più di 250 articoli presi dai giornali più letti in Italia (secondo Accertamenti Diffusione Stampa), cioè Il Corriere della Sera e La Repubblica. Chiaramente, le due autrici dello studio hanno operato una differenza terminologica importante che di seguito riportiamo.

Medicina ufficiale

Da un lato c’è la cosiddetta “medicina ufficiale”, ovvero la medicina basata sulle evidenze scientifiche (evidence-based medicine) – insomma, la medicina efficace che tutti noi conosciamo e che viene utilizzata in ambito pubblico dal nostro Sistema Sanitario Nazionale (SSN).




Complementare o alternativa?

Dall’altro lato abbiamo tutto ciò che non ha un corpus accettabile di studi scientifici rigorosi alle spalle (o non ne ha alcuno), cioè la medicina complementare e alternativa (CAM). Nello specifico, si definisce complementare quando affianca la medicina ufficiale. Se invece si pone come sostituto totale della medicina evidence-based, allora si parla di medicina alternativa. A loro volta, ci sono CAM totalmente inutili e dannose, mentre altre possono quantomeno dare un certo contributo alla medicina ufficiale nel soddisfare certi bisogni dei pazienti (psicologici, spirituali, ecc.). Insomma, finché il dottore vi prescrive un rimedio omeopatico per evitare di darvi l’antibiotico per un malessere che passerà comunque da solo, va bene. Se invece avete il diabete e vi curate esclusivamente con l’omeopatia, è un problema.

Troppa ambiguità

Cionondimeno, i danni causati in particolare dall’utilizzo esclusivo di CAM è potenzialmente estremamente dannoso per la comunità. Non siamo tuttologi e non possiamo essere preparati in tutto. In questo senso, i media svolgono un ruolo importantissimo nell’informare il pubblico. Si tratta di informazione di qualità? Non sempre, purtroppo. Dei 259 articoli analizzati, 104 presentavano le CAM in buona luce e 56 in modo neutrale. Comunque 88 articoli le descrivevano in termini negativi. Tuttavia, questi numeri indicano una certa divisione che ha portato una notevole dose di ambiguità nel dibattito. Tra l’altro, c’è pure una certa voluta confusione quando si parla di CAM, confondendo pratiche evidence-based come la fitoterapia con l’omeopatia, per esempio. A questa ambiguità possono contribuire anche alcuni medici che, pur operando nel settore pubblico, praticano le CAM.



Manifesta incompetenza?

Questa situazione sembrerebbe attribuibile a diversi fattori. Innanzitutto, il fatto che gli articoli positivi e neutri superino per più della metà quelli negativi lascia intendere una certa impreparazione dei giornalisti che, come si evince dallo studio, in alcuni casi ignorano completamente lo scetticismo della comunità scientifica su queste pratiche, in altri chiedono il parere dei sostenitori delle CAM senza possibilità di contraddittorio e, infine, è molto difficile trovare riferimenti a studi scientifici rigorosi pubblicati su riviste scientifiche prestigiose. In alcuni casi si finisce persino per sostenere esplicitamente le CAM.

Vittime e vergogna

A farne le spese ovviamente sono le persone. Nonostante i pochi casi di morte accertata tra gli articoli, bisogna tener presente che il sommerso è molto più alto per diversi motivi. Innanzitutto, molte delle vittime si vergognano di essere state raggirate in questo modo, quindi la vergogna prevale sul desiderio di rivalsa. Può anche capitare che ci si rifiuti di riconoscere il problema, come nel caso di un padre che dava le colpe al modo in cui i medici hanno trattato la propria figlia piuttosto che alla NMG.



Che possiamo fare?

Come già sottolineato, non possiamo essere tuttologi, quindi non ci aspettiamo che a scrivere di questi temi siano solo ed esclusivamente individui ultraspecializzati. È sufficiente semplicemente chiedere più spesso il parere di più esperti, i quali forniranno tutti i dettagli del caso. L’Italia, inoltre, dispone di diversi eccellenti debunker autorevoli quali Salvo Di Grazia (in arte MedBunker) che è citato proprio dalle autrici dello studio. Non dimentichiamo Dario Bressanini, il team di Bufale un Tanto al Chilo (BUTAC), il CICAP, David Puente, Massimo Polidoro, Paolo Attivissimo e tantissimi altri. Infine, ricordiamo sempre che non tutti possono essere persuasi. Abbiamo già visto che ci sono motivi ben precisi che spingono certe persone a radicalizzarsi, quindi bisogna lavorare preventivamente per evitare che ciò accada. Infine, si può lavorare sempre sugli indecisi, che possono risultare determinanti. Voi che ne pensate? Vi siete mai imbattuti in articoli decisamente dubbi? Fatecelo sapere con un commento.

Davide Camarda

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