Italo Calvino aveva definito la conclusione del suo secolo la fine del millennio del libro.
Da noto saggista, giornalista e romanziere qual era aveva saputo, come nessun’altro, riconoscere gli epocali cambiamenti tecnologici e culturali che avrebbero dominato gli inizi degli anni duemila.
Per mantenere viva la scrittura occorreva un rinnovamento: degli accorgimenti tecnici, degli espedienti che commisurassero le esigenze di un pubblico mentalmente rinnovato con le fondamenta della letteratura.
Con straordinaria lungimiranza, Italo Calvino ci ha lasciato questi insegnamenti nelle Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, una serie di discorsi preparati in vista delle sei conferenze che avrebbe dovuto tenere ad Harvard e mai svolte a causa della morte dello stesso autore nel 1985.
La necessità di un rinnovamento nella scrittura deriva dall’ esperienza di un secolo denso di avvenimenti, innovazioni e sconvolgimenti: il mondo è reduce da un millennio gravato dalla pesantezza. La drammaticità vissuta nel ‘900 è ragione e causa di un’insostenibile oppressione ideologica che porta il contesto socioculturale alla saturazione.
Lo scrittore italiano, dunque, alle porte del nuovo secolo percepisce una tendenza antitetica verso la dissoluzione e la smaterializzazione della cultura, un desiderio di evasione verso l’essenzialità e la leggerezza: tendenza ben presto assecondata dal massiccio sviluppo tecnologico. L’ avvento di Internet e la diffusione, negli anni ’90, del Web avrebbero aperto la strada ad un cambiamento irrevocabile: dalla carta stampata al linguaggio digitale, con i conseguenti mutamenti radicali nella figura del romanziere o del giornalista, nonché del lettore.
I valori letterari di cui fare tesoro nel prossimo millennio, il nostro, sono esposti con sguardo illuminato come fossero un testamento spirituale. Si presentano come ipotesi e suggerimenti per salvare ciò che gli stava più a cuore, e per cui premoniva un imminente pericolo.
- La Leggerezza: sottrazione di peso alla struttura e al linguaggio, conferimento di fluidità, una caratteristica di valore da associare alla profondità.
- La Rapidità: il tempo è ormai una ricchezza di cui siamo avari, occore una caratteristica che attribuisca agilità, mobilità e disinvoltura.
- L’Esattezza: l’immediatezza come antitesi alla perdita di forza conoscitiva, una precisione che soppianti l’omologazione e risalti invece le sfumature che sono l’ essenza di un autore.
- La Visibilità: la capacità di rievocare immagini tramite una descrizione, il trasmettere percezione sensoriali ed emotive grazie semplicemente alle parole.
- La Molteplicità: un nuovo approccio alla conoscenza che sia plurilaterale, dialettico, vicino al lettore e mai didascalico.
La sesta lezione, la Coerenza, non fece in tempo a completarla, ma possiamo immaginare come avrebbe permeato il senso profondo del suo insegnamento: tanto nella letteratura, quanto nella vita.
Queste lezioni, nate da intuizioni soprendenti oltre trent’ anni fa, appaiono unite da un unico filo: la funzione esistenziale della letteratura, in continua evoluzione per adattarsi alle misure della vita e del passare dei secoli.
Incredibile come Calvino, senza mai prendere le distanze dai calssici, districandosi fra innumerevoli citazioni di Lucrezio, Ovidio, Dante, Musil, Borges, allo stesso tempo sembra prevedere anche quella che sarà la chiave della scrittura online.
[…] in un’epoca in cui altri media velocissimi e di estesissimo raggio trionfano, e rischiano d’appiattire ogni comunicazione in una crosta uniforme e omogenea, la funzione della letteratura è la comunicazione tra ciò che è diverso in quanto è diverso, non ottundendone bensì esaltandone la differenza, secondo la vocazione propria del linguaggio scritto.