L’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino ha diffuso i dati relativi al PIL della Cina 2018.
Calo del PIL cinese: la causa
Si è verificato un calo del PIL cinese, al 6,4% di crescita nel quarto trimestre del 2018, contro il 6,5% del terzo trimestre. I dati dell’ultimo trimestre del 2018 sono ai minimi dal 2009 e risentono della guerra dei dazi con gli Stati Uniti. La crescita del 2018 è stata del 6,6%, rispettando l’obiettivo previsto di crescita intorno al 6,5%, ma il tasso di espansione è il più basso dal 1990. Inoltre, l’obiettivo di crescita fissato dal governo cinese per il 2018 era relativamente basso, con tre decimi in meno rispetto al 2017.
Alcuni analisti avevano prospettato però uno scenario peggiore, dato il calo delle vendite nel settore automobilistico. L’avvenuta crescita del 6,6% ha permesso alla Cina di resistere alle presunte pressioni di Donald Trump, per siglare rapidamente un accordo sui dazi.
Per il 2019 non si esclude uno scenario di ulteriore rallentamento, che potrebbe spingere la Cina ad annunciare un obiettivo di crescita compreso tra il 6% e il 6,5% per l’anno in corso.
Calo del PIL cinese: le contromisure
Per prevenire questa frenata dell’economia, il governo cinese ha annunciato nuove misure. Ha da poco approvato una manovra espansiva, con investimenti e riduzione delle tasse per le imprese, mentre la Banca centrale ha garantito una politica monetaria accomodante, che non riguarda però i tassi di interesse.
Tuttavia, negli ultimi mesi la fiducia di aziende e consumatori è calata e secondo gli analisti di Capital Economics la crescita si stabilizzerà solo nella seconda parte del 2019. Nel frattempo l’economia cinese rimarrà precaria ed esposta agli oscillamenti della guerra tariffaria con gli USA. Per questo Pechino ha comunque necessità di trovare un accordo con gli Stati Uniti, prima della scadenza della tregua sui dazi fissata al 1° marzo. Il 30 gennaio Liu He, il braccio destro e capo negoziatore di Xi Jinping, sarà a Washington per negoziare.
Calo del PIL cinese: gli effetti sull’economia italiana
La tensione tra Cina e USA ha avuto un impatto non trascurabile sulla nostra economia. Si è espresso su questo l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina:
Oggi siamo in una fase di rallentamento mondiale dovuto alla competizione che si è creata tra Usa e Cina, che ha avuto un impatto significativo sulla Germania, che è il principale mercato di sbocco delle nostre esportazioni. Questo ha creato inevitabilmente un rallentamento della nostra crescita. Credo però che nel corso dei prossimi mesi sarà inevitabile che venga creato un accordo tra Usa e Cina e quindi nella seconda parte del 2019 potrebbe esserci un’accelerazione della crescita.
Teresa Franco