Call of Duty è da sempre sinonimo di garanzia per quanto riguarda sparatutti in prima persona. Nonché di guerra. Perché è di questo che tratta l’ultima fatica di Activision, la casa produttrice di questo World War II, approdato sugli scaffali di tutto il mondo lo scorso 3 Novembre e naturalmente incentrato sugli avventimenti che sconvolsero la terra fra il 39 ed il 45. La serie videoludica, come detto di genere sparatutto, è nata nel 2003 ed è possibile usufruirne su PC, PS4 e XboxOne. E’, inoltre, fra i videogames contemporanei più venduti di sempre. Nel suo ambito vanta, all’uscita di ogni nuovo capitolo, milioni di fedelissimi, per lo più ragazzi attirati dal multiplayer, divenuto sempre più ricco di novità via via con il passare degli anni. Da qualche tempo inoltre, una delle modalità giocabili sin da subito nel gioco, chiamata Zombie, ne ha di molto arricchito i contenuti.
Ma è sulla campagna single player di WWII che varrebbe la pena soffermarsi. Se i primi quattro capitoli della serie erano tutti ambientati ai tempi della seconda guerra mondiale (sino a Call of duty World at War del 2008 il conflitto del 39-45 è stato il grande marchio di fabbrica della serie) da Call of Duty 4: Modern Warfare , Activision ha cambiato scenario di guerra, avvicinandosi man mano ai giorni nostri sino a ipotizzare scenari futuristici. Nessuno dei moderni capitoli di COD, però, era mai riuscito ad eguagliare l’ambientazione storica ed il fascino, malvagio, dellla Seconda Guerra Mondiale. Almeno sino a prima dell’uscita di WWII.
Con Call of Duty WWII il team di sviluppo Sledgehammer Games (costola di Activision) è tornato alle atmosfere classiche del gioco, inserendo alcuni dei campi di battaglia più noti della seconda guerra mondiale, su tutti lo Sbarco in Normandia!
Ricordate il film di Steven Spielberg, vincitore di 4 premi Oscar, Salvate il Soldato Ryan? Ebbene, avviando la modalità campagna di Call of duty WWII saremo catapultati subito al D-Day, una delle battaglie più sanguinose del conflitto. Impersoneremo i panni del soldato Daniels della Prima Fanteria, una divisione dell’esercito degli Stati Uniti, avente l’obiettivo, naturalmente, di sconfiggere i tedeschi, in questo caso asserragliati sulla spiaggia ed in attesa, nelle trincee, dello sbarco degli alleati. Come per la pellicola di Spielberg, appena scesi dall’imbarcazione diverremo carne da macello e attorno a noi vedremo soldati mutilati ed una moltitudine di corpi straziati. Da questo punto di vista il comparto tecnico del gioco, spinto al massimo dal suo motore grafico, si comporta egregiamente, con effetti particellari degni di nota, soprattutto su PS4 Pro e XBoxOneX.
La regia è magnifica, piena di inquadrature capaci di mettere in risalto gli aspetti più crudi della guerra. Probabilmente una delle migliori regie di sempre per quanto riguarda i videogiochi di ultima generazione. Stesso discorso per la colonna sonora. Saranno diversi i momenti in cui verranno indirettamente citati film come il recente Fury o lo storico Full Metal Jacket, perché i war movie a cui si sono ispirati gli sviluppatori sono molteplici. Ciò è sottolineato anche dal rapporto fra i vari commilitoni. Daniels, il nostro alter ego nelle varie battaglie (Sbarco in Normandia, Liberazione di Parigi, La battaglie delle Ardenne fra le altre), legherà moltissimo con il soldato ebreo Zuzzman. Il loro rapporto compirà un percorso che coinciderà con l’aspetto, narrativamente parlando, più profondo dell’opera. E forse Cod non è mai stato, prima d’ora, così maturo ed educativo. Nel corso di una campagna di durata, come al solito, molto breve (in fondo secondo statistiche ufficiali l’85% dei giocatori non completa nemmeno la campagna preferendo subito il multiplayer) visiteremo campi di lavoro nazisti ed assisteremo a litigi fra comandanti sempre più nervosi e affranti per le atrocità della guerra, mai prima d’ora messe così in risalto dalla regia. Sergenti divorati dal senso di colpa e di responsabilità nei confronti della vita dei propri sottoposti. Saranno diverse le cutscene che ci porteranno a riflettere su un conflitto così tremendo.
Venendo al gameplay, WWII alterna le classiche fasi di shooting alla COD ad altre di tipo più stealth dove verremo invitati ad eliminare i nemici con coltelli, armi silenziate o il corpo a corpo. Non mancheranno i momenti dove potremo abbattere aeri, guidare gli stessi o persino i carrarmati, sparare a bordo di veicoli etcc. Ma, ovviamente, il grosso dell’azione è a terra, dove imbracceremo armi a corta, media e lunga distanza e che sceglieremo a seconda dei nostro stili di combattimento. Potremo anche comunicare con i nostri commilitoni, chiedendo aiuti tramite le frecce direzionali del pad, ottenendo così granate e medikit attraverso un semplice sistema di abilità. Questo consentirà di aggiungere quel pizzico di tattica in più alla battaglia. Sarà utile ad esempio fare marchiare i bersagli nemici rendendoli visibili in lontananza con l’aiuto del sergente Pierson, forse uno dei personaggi più caratterizzati del gioco.
L’intelligenza artificiale del titolo non è altissima ed il feedback delle armi non eccellente, ma si sa, questo fa parte della natura arcade di COD.
Il comparto multiplayer di Cod è ricco di interessanti novità. Una volta avviato, ci catapulterà all’interno di un quartier generale, dove potremo allenarci, scegliere aspetto, equipaggiamento e divisione d’appartenenza. Una grande novità è la possibilità, all’interno di questo quartiere, di ricevere ed accettare ordini giornalieri e settimanali per ottenere premi e punti esperienza. Insomma, l’attesa per il matchmaking non sarà affatto noiosa. Una volta avviata la partita online (ampia la scelta a disposizione tra “Guerra”, “Deatchmatch”, “Dominio”, “Cattura e Distruggi”, “Uccisione Confermata” e “Cattura la bandiera”) si potrà scendere in battaglia con il resto dei players sparsi per il mondo o con i propri amici per un’esperienza più social. I server di questo titolo sono ovviamente stracolmi. La natura arcade di COD WWII, infine, consente un facile divertimento per adulti e piccini.
Salvatore Rizzo