E proprio vero che le alcune delle svolte più importanti giungono dagli Stati Uniti. Infatti in California è stata varata una legge che riconosce in maniera ufficiale il terzo genere (firmata dal governatore Jerry Brown).
Dal 2019, anno di entrata di vigore della norma, i californiani potranno identificarsi con il genere non-binario sui documenti, tra cui certificati di nascita e patente.
Grazie a questo provvedimento sarà molto più semplice la transizione di genere, da uomo a donna, da donna a uomo, o da uomo e donna a non-binario. Inoltre a partire da settembre 2018 per poter cambiare sesso sul proprio certificato di nascita, non ci sarà più bisogno della documentazione medica che attesti l’avvenuto intervento chirurgico.
Grande soddisfazione tra i democratici, così come si evince dalle parole del senatore di San Diego Toni Atkins, co-autore della legge:”La legge di riconoscimento dei generi elimina inutili ansie per molti californiani e incarna il ruolo di leadership che il nostro Stato continua avere per quanto concerne i diritti civili LGBT (diritti per le persone lesbiche, gay, bisessuali o transgender, ndr)”.
Per ora sono pochissimi i paesi in cui è stata creata una disposizione volta a regolamentare questi casi (Canada, Australia e India). Purtroppo in altre realtà, tra cui quella italiana, le pratiche burocratiche sono spesso troppo lunghe e non tutelano affatto i cittadini, che spesso per via di queste complicanze, hanno addirittura problemi sul lavoro.
Negli Usa si tratta quindi del primo caso, anche se in Oregon e a Washington D.C già da qualche tempo è disponibile al momento del rilascio della patente l’opzione terzo genere, ma tuttora non esiste una vera e propria normativa a riguardo.
L’auspicio è che ancora una volta la tanto decantata “America” possa essere pioniera. Disciplinare le situazioni sopracitate è un dovere morale, oltre che un diritto per chi le vive in prima persona.
Antonio Pilato