Il caldo eccessivo si sta facendo sentire anche in Scandinavia, dove notoriamente in estate non si arriva a temperature chissà quanto elevate. I fenomeni dei cambiamenti climatici, continuano quindi a dare segnali importanti dopo lo staccamento di un blocco di ghiaccio in Groenlandia.
Situazione nelle varie aree
Il quadro attuale è decisamente drastico: a Stoccolma e Uppsala in Svezia, si registrano 34°. Oltre 10 in più rispetto alla media stagionale. Non cambia molto in Norvegia e in Finlandia dove il termometro ha superato i 33°. Si tratta di fenomeni assurdi a queste latitudini, dovuti alle correnti provenienti dal Nord Africa. Le precipitazioni sono addirittura sette volte inferiori a quelle che si registrano solitamente in questa fase dell’anno.
Disagi e danni
Non essendoci l’abitudine a temperature del genere, ci sono stati numerosi danni e disagi in tutta la Scandinavia. Diversi decessi, soprattutto per quanto concerne le persone anziane. Inoltre la siccità ha creato scompenso anche alle persone nelle proprie abitazioni, visto che le costruzioni sono concepite in modo da trattenere il calore e sono prive di sistemi di condizionamento. In forte aumento anche gli incendi nelle foreste svedesi (generalmente molto umide), infatti solo in quest’ultimo mese, i roghi sono stati tre volte superiori rispetto a quelli registrati in tutto lo scorso anno. Per questo motivo, a scopo precauzionale, alcuni villaggi sono stati evacuati in attesa di domare le fiamme. Il fumo degli incendi è addirittura visibile dal satellite e per questo il governo svedese ha chiesto aiuto ad altri paesi.
Spiegazioni del fenomeno
Un interpretazione a quanto sta accadendo l’ha data Jonas Olsson, dell’Istituto meteorologico svedese, secondo cui alla base di tutto ciò, ci sono i cambiamenti climatici che stanno interessando vari punti della terra. che Sulla stessa lunghezza d’onda Maria Cristina d’Orlando, la presidente del Pefc Italia, l’ente che certifica la gestione sostenibile delle foreste.
Insomma, il caldo ripetuto sulla Penisola Scandinava è così eccezionale tanto da poter essere paragonato all’atroce estate 2010 della Russia o a quella del 2003 sull’Europa occidentale. E la situazione almeno per il momento non sembra destinata a migliorare.
Antonio Pilato