L’Indonesia ci ricorda perché la Nazionale del Paese, dal 2015, non può giocare i mondiali. E altre competizioni Internazionali.
Nello Stato del sud-est asiatico, si vive e si muore di calcio. Lì, questo sport, è per molti cittadini ragione di esistenza e per “più scaltri” imprenditori ingente motivo di lucro.
I successi societari forniscono capitale e potere, esaltano o unicamente costituiscono la grandezza degli uomini. A tal ragione, ogni gara si gioca sulla tensione, sotto il giudizio, il condizionamento e l’attesa pressante di altolocati e tifosi non morigerati.
Tale pessima filosofia di pensiero è all’origine del triste avvenimento accorso sabato 1 ottobre, a Malang.
Indonesia, follie da stadio: le azioni omicide
Riporta i fatti Il Sole 24 Ore.
Sabato sera, a Malang, al termine di una partita conclusasi con la sconfitta della squadra di casa, un grande ammasso di ultras ha compiuto una prepotente invasione di campo.
La cattiva performance di Arema FC contro Persebaya di Surabaya ha scatenato l’ira di troppi spettatori, che in un impeto comune di aggressione si son fatti folla mobile.
Per disgregare la calca, le forze adibite alla sicurezza hanno sparato gas lacrimogeni. Nel mezzo della massa: scontri fisici, panico, corse impazzite e calpestii.
Il bilancio è disastroso, è ancora in attesa di assestarsi. Sinora sono stati registrati 174 morti e oltre 100 feriti. Tra le vittime anche due agenti di polizia e un bambino di appena cinque anni.
Calcio, la maledizione del fanatismo
In Indonesia il calcio è senz’altro la disciplina più seguita e discussa. Il campionato di massima serie si compone di ben diciotto squadre e ciascuna partita che ne vede combattere due, viene seguita da schiere e schiere di persone. Di tutti i sessi e di tutte le età.
Nonostante sia popolato da 275 milioni di abitanti, e l’importanza delle competizioni induca gli atleti al perfezionamento, il Paese dimostra un potenziale ridimensionato.
L’unica apparizione nella Coppa del Mondo è datata 1938 e in quell’occasione il risultato non ha strabiliato. Oltre questo, non molto nelle altre opportunità continentali.
L’espulsione del 2015, i motivi della FIFA
Come già scritto, la Nazione è stata bandita da tutto il calcio internazionale dall’organo di governo FIFA nel 2015.
A giustifica della decisione l’organizzazione aveva reclamato l’ “Ingerenza delle autorità politiche nell’operato della federazione calcistica”.
Dal titolo. L’Indonesia, a conti fatti, è stata esclusa per la forsennatezza con cui parte alta e parte bassa dei seguaci del calcio vivono il calcio.
La circostanza in cui interesse economico e interesse sfegatato (non sportivo; non definibile) fanno la combo per la recessione.
Gabriele Nostro