Calcio e magia: il Senegal convoca l’attaccante, infortunato, del Bayern Monaco. Per la sua guarigione ci si affida agli sciamani ed ai riti esoterici
Calcio e magia hanno un legame? Questo sport, si sa, è un mondo certamente particolare, dove a volte si verificano leggi non scritte ma prevedibili, apparentemente quasi magiche. E’ il caso, ad esempio, di Daniel Maldini: una dinastia dedicata interamente al Milan, con il giovane trequartista che, due settimane fa, ceduto in prestito proprio dai rossoneri allo Spezia, ha fatto tremare la sua tifoseria con il gol dell’ex e prima rete stagionale (gara poi decisa a favore del Milan da Giroud).
Ma momenti magici e stregonerie hanno sempre fatto parte del mondo del calcio. L’ultimo episodio potrebbe verificarsi al Mondiale, che partirà la prossima settimana in Qatar. Ma già dalla fine degli anni Cinquanta, nel mondo del calcio, si sono verificate situazioni di magia, a volte positiva altre negativa, che hanno condizionato la carriera di un calciatore oppure la storia di un club.
Calcio, la maledizione sul Benfica dell’ex tecnico Bela Guttman
Il caso probabilmente più eclatante è quello di Bela Guttman. Allenatore ungherese, nel 1962 dovette dire addio alla panchina del Benfica, con i lusitani non disposti a rinnovargli il contratto. Club portoghese, nel quale militava Eusebio, tra i più vincenti dell’epoca e con il successo in due edizioni consecutive della Champions League, allora denominata ancora Coppa dei Campioni.
Ma, da allora, fuori dal Portogallo, nessun trofeo a livello europeo. Guttman, infatti, non ricevette i premi promessi dal club lusitano e lasciò partire una maledizione verso il Benfica. Il tecnico ungherese, nel dire addio al club, pronunciò infatti la seguente frase: “D’ora in avanti il Benfica non vincerà più una coppa internazionale, per almeno altri 100 anni“. Ed oggi, a distanza di 60 anni, questa ancora regge.
Le maledizioni che hanno colpito tutte le squadre di calcio
Ma il Benfica non è l’unica squadra di calcio collegata a riti di magia che ne hanno condizionato, in negativo, la storia del club. In Argentina, ad esempio, il Racing Avellaneda è tornato a vincere un titolo dopo 40 anni dalla maledizione dei sette gatti neri. In Messico, invece, il Cruz Azul non vincerebbe da diversi anni a causa di una bambina fantasma. In Costa Rica, invece, il Cartagines sarebbe rimasto vittima di un sortilegio di un prete, infastidito dai festeggiamenti Scudetto, per oltre 80 anni, anno dell’ultimo titolo vinto dal club.
Maledizione che ha colpito a metà, invece, il Deportivo Calì, in Colombia. Nel 1948, infatti, un suo calciatore, Benjamin Urrea, nel minacciare il passaggio al professionismo del club minacciò: “Se passeranno al professionismo non diventeranno mai campioni“. Una maledizione che ha resistito 31 anni, e che comunque ha portato a soli 14 trionfi nazionali del club.
Sacrifici di animali: lo strano caso del Raja Casablanca
Anche gli animali, però, avrebbero il loro ruolo ed il loro collegamento con calcio e magia. Il Raja Casablanca, club marocchino, nei primi anni Duemila è stato protagonista per ben due volte di un sacrificio. La dirigenza del club “Verde“, infatti, contro i numerosi infortuni, aveva sacrificato di fronte a tutto lo staff ed i giocatori un agnello. L’ Al-Ahly, invece, si è reso protagonista negli anni passati del sacrificio di un vitello, evento che avrebbe poi portato al successo nella Champions League africana.
Nell’Africa subsahariana sarebbe anche venerata una divinità, Mama Wata, per la quale sarebbero buttate sui terreni di gioco delle noci di cocco, cibo preferito della divinità. Nel 1976 la Guinea aveva perso la Coppa d’Africa: una sconfitta attribuita all’ingresso in campo di un cane, nero, senza una gamba. Nel 2000 un giovane Samuel Eto’o era stato accusato di stregoneria per rubare il posto ad un compagno nella Nazionale del Camerun, mentre il togolese Adebayor ai tempi del Tottenham accusava la madre: “E’ una strega, gelosa del mio successo, lancia incantesimi contro di me“.
Calcio e magia: la speranza del Senegal di avere Sadio Manè al Mondiale
L’ultimo caso di collegamento tra calcio e magia riguarderebbe il prossimo Mondiale in Qatar, che avrà inizio domenica 20 novembre. Si tratta del forte attaccante della Nazionale del Senegal, Sadio Manè. L’ex Liverpool, da quest’anno in forza al Bayern Monaco, si è infatti infortunato nel match di dieci giorni contro il Werder Brema alla testa del perone destro.
Sembravano sfumate le sue possibilità di vederlo in Nazionale, ma a sorpresa è stato invece convocato. Ad annunciarlo ad Europe 1 Fatma Sourama, senegalese e numero due della Fifa. “Utilizzeremo gli stregoni per guarire Manè. Non so se saranno efficaci, ma in questo caso li useremo comunque. Speriamo nei miracoli ed il calciatore dovrà essere assolutamente presente“.
Gianluca Lucini