Il settore del calcestruzzo si impegna da tempo nella ricerca di soluzioni ecologiche e innovative per ridurre le emissioni di CO2 associate alle costruzioni. Il calcestruzzo sostenibile è una risorsa inestimabile per il mondo dell’edilizia.
Dai Romani ai giorni nostri
I Romani utilizzavano il calcestruzzo per costruire strade ed edifici. Costruzioni che sarebbero state definite le più resistenti di sempre. Diverse di queste sono giunte fino a noi. Alcuni geologi dell’Università dello Utah si sono chiesti come questo possa essere stato possibile. Sono arrivati a scoprire che il calcestruzzo romano a contatto con l’acqua marina non si indeboliva, ma diveniva sempre più resistente. I Romani producevano la malta mescolando cenere vulcanica con calce viva, aggiungendo delle rocce. Secondo gli studiosi l’acqua marina penetrava nel calcestruzzo e permetteva la crescita di nuovi minerali. Il risultato finale era un materiale resistente alla frattura. Nello studio, la malta di cemento marino romano è considerata il prototipo delle moderne tipologie di calcestruzzo sostenibile. Potremmo chiederci perché non usarlo ancora oggi. Tramite i diversi studi effettuati non si riescono a capire le dosi esatte che i romani utilizzavano per le loro costruzioni.
Il calcestruzzo: un materiale millenario
Il calcestruzzo è un conglomerato ottenuto dall’indurimento di una miscela. La miscela è composta da un aggregato lapideo (pietrisco o ghiaia, sabbia e eventuali additivi) con un legante (cemento o calce) e acqua. Oggi i calcestruzzi che vanno per la maggiore sono i cementizi, impiegati nelle costruzioni con cemento armato. Ogni anno sono utilizzate 10 milioni di tonnellate di calcestruzzo, è per questo considerato il materiale artificiale più impiegato al mondo.
Quali sono i rischi dietro alle costruzioni?
Costruire una casa, una strada, una piazza, produce emissioni di CO2, sia nell’atto della costruzione, sia nel corso della vita della struttura. Il World Green Building Council è un network globale che riunisce i Green Building Council, associazioni nazionali indipendenti che operano nel settore dell’edilizia sostenibile. Quest’anno il World GBC ha pronosticato che sarebbe possibile ridurre le emissioni globali di carbonio delle infrastrutture e degli edifici entro il 2050. È un progetto impegnativo, ma necessario. Il settore dell’edilizia è responsabile del 39% di tutte le emissioni di CO2 nel mondo. Il 28% da attribuire ai processi di gestione dell’edificio (l’energia utilizzata per riscaldare, raffreddare, illuminare). L’11% proveniente da emissioni di CO2 incorporate, associate a processi di costruzioni e a materiali che l’edificio si porterà dietro durante tutta la sua vita.
Le innovazioni nel corso del tempo
L’esigenza di costruire con materiali e tecniche ecosostenibili è sempre più presente. Esistono diverse tipologie di calcestruzzo sostenibile. Il calcestruzzo fotoluminescente è usato per la costruzione di pavimentazioni esterne (piste ciclabili, marciapiedi). Esso è capace di assorbire energia solare e riemetterla come fonte luminosa di notte. Oltre ad essere un bellissimo spettacolo per coloro che si trovano a passare per questo sentiero luminoso di notte è anche una soluzione rinnovabile, una fonte di energia pulita. Tra i tipi di calcestruzzo sostenibile vi è quello utilizzato per le pavimentazioni stradali delle gallerie, le costruzioni sono di colore chiaro e consentono un risparmio nell’illuminazione. Il calcestruzzo drenante è un materiale che permette all’acqua di filtrare come filtra naturalmente nel suolo naturale, riduce il rischio di allagamenti. Esso possiede maggior resilienza alle inondazioni o altri eventi metereologici catastrofici.
Federbeton e il calcestruzzo sostenibile
L’associazione Federbeton in ambito di Confindustria rappresenta le associazioni della filiera del cemento e del calcestruzzo. Dal rapporto di sostenibilità del 2019 emerge l’impegno sul fronte di sostenibilità ambientale. Sono state evitate più di 311 tonnellate di emissioni di CO2. Sono stati investiti 110 milioni di euro in tecnologie innovative.
Il calcestruzzo può dare un prezioso contributo all’economia circolare del settore delle costruzioni, tramite l’impiego di aggregati da riciclo o industriali in sostituzione di quelli naturali. Inoltre, a fine vita, il calcestruzzo stesso può essere a sua volta riciclato.
Ginevra Dinami