Dopo l’uscita del Giappone dalla Commissione internazionale per la caccia alle balene nel dicembre scorso, il paese non sembra voler tornare sui suoi passi. Infatti, è attesa a luglio la riapertura della caccia alle balene, un massacro che non sembra trovare una fine.
Moltissime sono state le opposizione da parte degli animalisti di tutto il mondo, nonostante ciò il Giappone rimane impassibile e fedele alle sue decisioni riguardo alla caccia alle balene.
Lo scorso dicembre il paese aveva proposto all’ Internation Whaling Commission di rimanere al suo interno riprendendo la caccia. La richiesta non è stata accolta e per questo motivo il Giappone ha abbandonato ufficialmente la commissione e riaprirà questo massacro.
Dal 1° luglio 2019 in Hokkaido la caccia di balene per scopi commerciali sarà di nuovo possibile, come dichiarato dall’agenzia Kyodo. Per la prima volta dopo tre decenni, cinque flotte navali partiranno dal porto di Kushiro e ritorneranno a svolgere la caccia commerciale per un’intera settimana.
Le balene sono cetacei in pericolo di estinzione e grazie alle norme entrate in vigore in passato, si è potuto salvaguardare la conservazione della specie. Infatti, già nel 1986 il paese aveva abolito la caccia commerciale in linea alla legge creata da parte dell’IWC, ma aveva mantenuto quella relativa alla ricerca scientifica, in seguito controllata e vietata da parte della Corte internazionale di giustizia in quanto non giustificata. L’AJA aveva ritenuto che la caccia “per scienza” fosse solo una scusa del Giappone per portare avanti, di fatto, il commercio di balena. Le violenze nei confronti di questi animali non si sono mai concluse veramente e ora sembra essere arrivati a un punto di non ritorno.
Tokyo ha annunciato che la caccia non si terrà nell’Oceano Antartico, ma esclusivamente nelle aree nipponiche Zee, e che le navi dovranno rispettare alcuni limiti imposti al fine di non nuocere al numero della specie.
Asia Lupo