Buy Nothing Day, una giornata per dire NO agli acquisti inutili

C’è chi si entusiasma per i saldi del venerdì e c’è chi invece ha deciso di fare la guerra al consumismo e non comprare proprio niente: sono coloro che aderiscono al Buy Nothing Day.

Il Buy Nothing Day cade lo stesso giorno del Black Friday ma è molto più antico, è una ricorrenza dedicata a coloro che invece di passare il tempo a scorrere le offerte sui siti faranno un regalo a se stessi e all’ambiente. Non compreranno nulla.

L’etica dell’anti-consumismo

Buy Nothing Day
Fila davanti all’Apple Store in occasione del Black Friday

I motivi alla base della scelta di chi si oppone al Black Friday sono principalmente due: ambientali e sociali. Questioni etiche, quindi Infatti, tra le altre cose il consumismo sfrenato aumenta il numero complessivo di rifiuti sul pianeta. Per non parlare degli imballaggi di coloro che scelgono di comprare online. Inoltre, c’è anche un risvolto sociale perché le persone sono persuase dal marketing a comprare oggetti inutili di cui non hanno alcun bisogno semplicemente perché sono in saldo.

Semplicemente perché gli annunci e i cartellini con il prezzo ribassato fanno leva su dinamiche psicologiche a cui è difficile sfuggire.

A questo proposito, è doveroso menzionare una citazione del famoso film Fight Club:

“La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cavolate che non ci servono”,

diceva il personaggio Tyler Durden nel corso di un discorso motivazionale che stava facendo ai membri del suo club.

In effetti, è proprio così. Il neuromarketing per esempio è una disciplina che studia proprio le tecniche attraverso le quali si può sfruttare la psicologia del consumatore per vendergli qualcosa.  Per questo motivo chi aderisce al Buy Nothing Day suggerisce di allontanarsi dal portafoglio e distrarsi facendo altro. Qualcosa di veramente utile, ad esempio azioni di volontariato.

5 cose da fare per dire NO agli acquisti inutili

Gli organizzatori del Buy Nothing Day hanno stilato una lista di cinque azioni che si possono compiere per partecipare attivamente al Buy Nothing Day:

  1. Lasciare il portafoglio chiuso in luogo sicuro, lontano dagli occhi e dal cuore, per tutto il giorno.
  2. Andare nei centri commerciali e tagliare carte di credito (che non devono essere necessariamente originali) in segno di protesta
  3. Partecipare alla Zombie Walk. Per svolgere questa attività bisogna essere in gruppo. Si tratta di andare nei templi del consumismo (luoghi molto frequentati dagli amanti delle spese pazze) e muoversi molto lentamente per ostacolare il loro passaggio. Lo scopo è impedirgli di comprare.
  4. Aderire all’Economy Sharing. La condivisione è la chiave. Se un prodotto non ci serve più invece di buttarlo possiamo regalarlo a qualcuno che ne ha bisogno.
  5. Fare volontariato e aiutare le persone bisognose. Mettersi dalla parte di chi ha le tasche vuote può aiutare a vedere il mondo da un altro punto di vista e ridimensionare i propri bisogni materiali.

Le origini del Buy Nothing Day

Il movimento anti consumismo è nato in Canada nel 1992. Si trattava di una corrente filosofica che aveva come obiettivo la riflessione sugli effetti del consumismo. Gli esponenti di questo movimento ebbero l’idea di istituire una giornata dedicata a questo. Cinque anni dopo viene inventato il Black Friday, una ricorrenza il cui si incoraggiano le persone a comprare con prezzi ribassati che possono essere anche ingannevoli. Allora di attivisti anti consumismo decisero di contrapporre il Buy Nothing Day al Black Friday, e quindi di fissarlo nello stesso giorno. L’associazione canadese promosse anche iniziative dedicate ma dovette scontrarsi con la censura.

In questo momento storico dove i disastri ambientali e le emergenze umanitarie sono all’ordine del giorno, la società risulta più permeabile alle iniziative di sensibilizzazione. Per questo motivo il Buy Nothing Day è tornato in auge e sta raccogliendo adesioni anche in Europa. In Francia per esempio è stata presentata una proposta di legge finalizzata a bloccare il Black Friday sul territorio nazionale in quanto “pratica commerciale aggressiva”. Tuttavia, un provvedimento legislativo del genere potrebbe essere contrario alle normative europee.

Betty Mammucari

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