Il Movimento 5 Stelle si muove buttando fuori un leghista come Gianluigi Paragone. Si era astenuto nel voto di fiducia al Governo Conte II e aveva votato contro la legge di Bilancio. Da un pò di tempo esprimeva pesanti critiche nei confronti dei vertici del Movimento 5 Stelle. Con questa espulsione i numeri del Movimento 5 Stelle si assottigliano ulteriormente al Senato. Inoltre, è trascorso un solo mese da quando tre senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi sono passati alla Lega.
Vista la qualità del personaggio non metterebbe conto parlarne se non per esprimere la preoccupazione per come il M5S si sia lasciato infiltrare dalle forze della Bestia, proprio come il profilo di uno sprovveduto utente di Facebook a caccia di “amicizie” e di “like”. E’ così che poi uno si ritrova infestato di pornotroll, di razzisti e di fasulli della peggior risma.
Era nell’ordine delle cose che il Movimento passasse attraverso questa cura dimagrante, una vera e propria catarsi purificatrice dopo la degradante discesa nel leghismo. Ci vorrebbe ora qualcuno che sapesse rinvigorire quei tre o quattro punti di riferimento che tanta energia avevano saputo scatenare, seppur in un caos di ignoranza, dilettantismo e carrierismo. Proprio quei difetti che purtroppo meglio rappresentano l’attuale capo politico.
Buttando fuori un leghista a tutto tondo come Gianluigi Paragone il Movimento è oggi un pochino meno peggio di ieri ma la maggioranza di governo in Senato si è ulteriormente assottigliata e sarebbe ora che chi sa e chi può iniziasse a chiedere “amicizie” nelle aree limitrofe, magari controllando bene i profili.
Mario Piazza
Il movimento 5stelle deve molto a Paragone. Io sono molto pentito di aver votato 5 Stelle, mai avrei immaginato questi risultati.
Sono completamente dalla parte di Paragone e di Di Battista. Spero che insieme formino un partito magari insieme a Giulietto Chiesa e Diego Fusaro, sarebbe davvero una cosa splendida. Altrimenti alle prossime elezioni ( speriamo al più presto ) dovremo per forza dare il voto a Giorgia Meloni. Non esistono altre scelte.