Bus dirottato, concessa cittadinanza ad Adam e Ramy

Adam e Ramy cittadinanza

Hanno dovuto aspettare oltre quattro mesi da quando, il 20 marzo scorso, avevano sventato l’attentato a bordo dell’autobus sul quale viaggiavano insieme ai loro compagni di scuola. Ma oggi, finalmente, Adam El Hamami e Ramy Shehata, sono diventati a tutti gli effetti cittadini italiani, vedendo realizzato il loro sogno.

LA CERIMONIA

Il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, ha compiuto la trascrizione della cittadinanza dei due ragazzi, uno di origine egiziana, l’altro marocchina.  E’ stato così dato seguito alla deliberazione adottata l’11 giugno dal Consiglio dei Ministri, al decreto del Presidente della Repubblica del 14 giugno e alla richiesta ufficiale di trascrizione dell’atto da parte dei genitori di Adam e Ramy, presentata due settimane fa. Il tutto nel corso di una cerimonia che ha avuto luogo stamattina nel Comune della cittadina lombarda.




GESTO EROICO

Adam El Hamami e Ramy Shehata, insieme ai loro compagni della scuola media Vailati di Crema, si trovavano a bordo di un autobus che all’altezza di San Donato Milanese venne dirottato verso Linate dall’autista, Ousseynou Sy, 47 anni. La freddezza dei due ragazzi, che riuscirono ad avvertire i Carabinieri di quanto stava accadendo, si rivelò determinante per salvare la vita dei 51 giovani a bordo del mezzo, al quale Sy diede fuoco.

LA LUNGA ATTESA

La vicenda suscitò una vasta eco in tutto il paese. Ben presto si scoprì però che i due ragazzi, che pure si consideravano italiani a tutti gli effetti, tali non erano. Le promesse di vedersi riconosciuta il prima possibile la cittadinanza del nostro paese, pronunciate più volte da vari esponenti del governo, a partire dal Ministro degli Interni Matteo Salvini, si sono scontrate con i tempi della burocrazia.

IL PLAUSO DI MATTARELLA

Stamattina il sogno di questi due ragazzi è diventato realtà. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito il loro comportamento “di alto valore etico e civico”. “Siete cittadini dei nostri cuori, prima ancora che dell’Italia, un paese che vi chiediamo di continuare ad amare e servire”, è stato invece il commento del sindaco Bonaldi.

 

DINO CARDARELLI

Exit mobile version