Burkina Faso: insicurezza alimentare per oltre 3.3 milioni di persone

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La FAO (Food and Agricolture Organization) e il WFP (World Food Programme) convengono sulla drammaticità della situazione, in un paese dove i conflitti interni e il rischio della pandemia stanno portando la nazione verso una situazione sempre più critica.

La “terra degli uomini integri”, significato letterale del nome Burkina Faso dato dal suo primo presidente Thomas Sankara, è ad oggi un paese scosso da violenze interne, con attacchi terroristici rivolti sopratutto verso militari e forze dell’ordine, ma di cui, purtroppo, fanno le spese anche i civili.

Non ultimo, l’assassinio dell’Imam Souaibou Cissé, da sempre impegnato nella lotta agli attacchi terroristici e ucciso pochi giorni fa mentre lasciava la capitale.




Gli attacchi terroristici e lo spettro della pandemia da Covid-19, rendono la situazione nel paese difficile. Ma a preoccupare è sopratutto l’allarme lanciato dalle due agenzie internazionali afferenti all’ONU, la FAO e il WFP, le cui analisi parlano di 3.3 milioni di persone a rischio “insicurezza alimentare”.

Dallo scorso marzo, i dati parlano di una situazione negativa peggiorata del 50% rispetto alle stime di inizio anno. L’emergenza sanitaria legata al coronavirus, inoltre, rende difficile per molti abitanti del Burkina Faso lavorare per soddisfare i propri bisogni primari.

La situazione più critica la ritroviamo nel nord del paese, nelle province di Oudalan e Soum, nella regione del Sahel, dove le percentuali parlano del 3% della popolazione in condizioni di estrema insicurezza alimentare. Trend che ben presto potrebbe portare a situazioni allarmanti di malnutrizione.

In pericolo sopratutto le fasce della popolazione dedite all’agricoltura e alla pastorizia. Mentre infatti l’emergenza attuale impone degli aiuti immediati a livello sociale e sanitario, si avverte al contempo la necessità di impostare un programma di aiuti nel lungo periodo nelle zone rurali. Tali aiuti contribuirebbero infatti a garantire maggior coesione sociale e condurre a una pace meno fragile.

“Possiamo invertire il trend” ha dichiarato David Bulman, Direttore di Area e Rappresentante del WFP in Burkina Faso “dobbiamo supportare il governo nella sua attività di protezione dei mezzi di sostegno, incrementare rapidamente la produzione locale di cibo e la sua disponibilità e supportare le popolazioni rurali nell’accesso al cibo”.

Chiara Nobis 

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